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Microsoft Windows 8: qualche novità nascosta

Written By Unknown on Minggu, 25 November 2012 | 23.46

Nelle scorse settimane ci siamo occupati a più riprese di Windows descrivendone le caratteristiche principali in termini di strumenti, interfaccia e novità. Tra le principali innovazioni abbiamo segnalato la nuova interfaccia grafica Windows 8 - ex Metro - che si affianca al più comune ambiente Windows Classic. E proprio il nuovo ambiente grafico viene spesso indicato come principale, da taluni anche unica, novità relativa al nuovo sistema operativo.

In realtà cercando documentazione online e confrontando tra loro varie fonti ci si trova di fronte a una situazione ben differente: con Windows 8 sono state introdotte parecchie novità più o meno importanti, alcune delle quali poco visibili ai più, ma comunque degne di essere descritte. Non si tratta di argomenti popolari facilmente liquidabili con un "mi piace, non mi piace" o con altre considerazioni personali; sono caratteristiche interne del sistema operativo, migliorie di strumenti recedenti che andremo a descrivere nelle prossime pagine suggerendo anche eventuali approfondimenti e cercando di rendere semplici argomenti che banali non sono.

Abbiamo citato il tanto discusso ambiente grafico di Windows 8, caratterizzato da una serie di quadrotti - tiles - attraverso i quali avviare le specifiche app. Questi componenti possono essere scaricati dal Microsoft Store e in alcuni casi offrono possibilità di sincronizzazione attraverso il Microsoft account. Un dettaglio interessante relativo al nuovo ambiente di Windows 8 è che ogni singola app funziona all'interno di Sandbox indipendenti, ciò vuol dire che risulta ben definito quali risorse possono essere utilizzate dal software. Per queste Sandbox vengono utilizzate alcune tecnologie già note dal pressochè dimenticato Windows Vista: ci riferiamo a Integrity Level e User Account Control, soluzioni che in parte hanno affiancato l'ancor più datato access control list (ACL) che prevedeva un modello di sicurezza basato su user e gruppi.

Con Windows 8 si ha un'ulteriore evoluzione di Integrity Level con l'introduzione di AppContainer che effettua un controllo su ogni app al momento dell'installazione. Ogni app è corredata di informazioni relative a quali risorse può accedere e in base a tale profilo (manifesto) viene creato AppContainer security identifier al quale il sistema operativo farà successivamente riferimento per verificare se il componente chiede di utilizzare risorse a lui concesse o meno. Per il momento tutto l'ecosistema di applicazioni in ambiente Windows 8 sfrutta queste nuove opportunità, ma è già disponibile una specifica API per poter implementare lo stesso modello di sicurezza anche in applicazioni desktop.

Nel caso di Internet Explorer 10 queste novità sono alla base della cosiddetta modalità Enhanced Protected Mode che prevede un ferreo isolamento della tab con un preciso controllo sulle attività svolte da estensioni e plugin.


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HP Flow, la digitalizzazione del flusso documentale

Proseguendo su una strada già tracciata da qualche tempo, ovvero quello dell'ottimizzazione dei flussi documentali grazie alla digitalizzazione, HP ha presentato due nuove stampanti multifunzione della serie HP Laserjet Flow, destinate alle realtà di medie dimensioni e caratterizzate dall'integrazione con la nuova piattaforma di gestione documentale HP Flow realizzata grazie al know how e alle soluzioni incamerate a seguito dell'acquisizione di Autonomy.

Si tratta dei modelli HP LaserJet Enterprise flow MFP M525c e HP LaserJet Enterprise colour flow MFP M575c, entrambe provviste di una unità di scansione capace di eseguire la cattura di documenti fronte/retro con una singola passata grazie alla doppia testina, e caratterizzate dalla tecnologia HP EveryPage che, mediante un sensore ad onde radio, permette di riconoscere se nel meccanismo di scansione siano state trascinate erroneamente due fogli contemporaneamente, arrestando così l'operazione per assicurare che venga eseguita la scansione di ogni singola pagina.

La gestione documentale HP Flow si concretizza in due varianti: la prima, pensata per le realtà Small-Medium Business è HP Flow CM Professional, che offre una soluzione cloud-based per l'acquisizione di documenti, la loro catalogazione tramite tag o metadati e l'accesso da qualsiasi dispositivo desktop o mobile tramite una semplice interfaccia web oppure direttamente dalla stampante multifunzione.

La seconda variante è HP Flow CM Enterprise, destinate alle realtà enterprise di grosse dimensioni, che include la suite di soluzioni Enterprise Content Management di Autonomy, come ad esempio WorkSite, TeleForm, Universal Search, Process Automation, Records Management e via discorrendo.

Roberto Dinkelacker, responsabile marketing EMEA per le soluzioni LaserJet, ha commentato: "HP Flow CM Professional e Le stampanti multifunzione HP Flow ci offrono l'opportunità di migliorare la produttività degli impiegati mediante la collaborazione e l'ottimizzazione dei processi, permettendoci di concentrarci di più sui nostri clienti e sul business nel complesso. Queste offerte avranno un impatto positivo sul lavoro, rendendo semplice la scansione di documenti, la loro individuazione e la loro stampa in un sistema di gestione basato sul cloud".


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iTunes 11 in arrivo entro pochi giorni

Secondo alcune indiscrezioni il lancio di iTunes 11 sarebbe imminente. Il nuovo strumento Apple era atteso per il mese di ottobre, ma i numerosi lanci prodotto di quel periodo avevano suggerito di attendere, posticipando il tutto a novembre senza però specificare meglio la data.

Con iTunes 11 ci si attende un'interfaccia grafica rinnovata con caratteristiche comuni sia su dispositivo mobile che Mac. La nuova interfaccia proporrà anche una riorganizzazione degli strumenti e permetterà una modalità expanded per visualizzare al meglio i contenuti della propria libreria.

Nel mese di settembre si erano anche diffuse alcune voci in merito a un possibile servizio di streaming musicale offerto da Apple attraverso una sottoscrizione mensile. Queste voci deriverebbero dalle dichiarazioni di alcune case discografiche e il ritardo accumulato per il lancio del nuovo iTunes 11 potrebbe anche aver consentito a Apple di concludere lo sviluppo del proprio servizio.

Le indiscrezioni si baserebbero sulla richiesta rivolta da Apple ai vari artisti di inviare le proprie immagini grandi almeno 1200 pixel di larghezza. Nel messaggio si fa riferimento al rilascio imminente - entro pochi giorni - del nuovo iTunes.


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Voci di una nuova fabbrica di TSMC in USA, vista la forte domanda (anche di Apple)

TSMC è una realtà taiwanese che fa della produzione di chip in silicio il proprio core business. Sono numerosi i centri produttivi TSMC che comprendono fonderie e lavorazioni del silicio in genere, con una clientela molto vasta e costituita dalle cosiddette aziende "fabless". Queste, infatti, commissionano a TSMC la produzione fisica dei chip, poiché produrli in casa con rese adeguate sarebbe un'operazione esageratamente costosa.

Impensabile, con i livelli tecnologici raggiunti, che un'azienda decida dall'oggi al domani di prodursi i chip da sé: l'estrema complessità dei processi produttivi garantirebbe di poter competere sul mercato solo dopo anni, senza per giunta avere la certezza di riuscirci. Non solo: la costruzione di impianti adeguati ha costi nell'ordine dei miliardi di dollari, motivo per cui è un passo che anche molti colossi dell'ICT si guardano bene dal fare.

Ne consegue che i pochi che già producono chip in grandi volumi siano i soli in grado di poter ampliare i propri centri produttivi, potendo contare su know-how, clientela fidelizzata e molti, molti soldi. Quella che emerge fra le pagine di Xbitlabs è una voce ancora senza conferme, ma sembra che siano in corso indagini per la ricerca di una location adeguata a costruire una fonderia di notevoli dimensioni, rispondenti a precisi parametri.

Cosa cerca l'azienda ancora anonima? Prima di tutto un terreno in grado di poter ospitare edifici per una superficie interna di 300.000 metri quadri, con ambia disponibilità nelle zone limitrofe di acqua, energia e gas. Avviate anche la ricerca di personale qualificato, circa 1000 dipendenti, costituiti però al 40% da ingegneri.

Non solo: nei giorni scorsi alcuni politici USA si sono recati a Taiwan per parlare con alcuni rappresentanti di TSMC, motivo per cui c'è sicuramente qualcosa che bolle in pentola. La spesa per un nuovo impianto è di svariati miliardi di dollari USA, senza contare il beneficio in termini occupazionali che esso può garantire. La zona sembra che sarà dalla parti di New York, mentre occorre fare mente locale anche di un altro fattore.

TSMC avrebbe tutto l'interesse ad aprire una nuova fabbrica in USA. Fra i clienti, oltre a Qualcomm, figurano realtà come NVIDIA ed Apple. Quest'ultima da tempo valuta alternative a Samsung come fornitore di silicio e componentistica varia, motivo per cui tutto quadrerebbe. Ne sapremo qualcosa molto presto, anche perché certe operazioni non possono essere nascoste per molto tempo, anche in considerazione del notevole lavoro da fare.


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Thermalright continua a proporre kit di raffreddamento ad aria

Thermalright continua a proporre kit di raffreddamento ad aria Paolo Corsini 24 Novembre 2012, alle 08:31 Processori

"Archon SB-E X2 è il nome scelto per indicare il nuovo dissipatore di calore top di gamma di Thermalright, compatibile con CPU Intel e AMD, caratterizzato dalle notevole dimensioni complessive"


Nonostante la crescente diffusione dei sistemi di raffreddamento a liquido di tipo chiuso, per i quali l'installazione all'interno del sistema è facilitata e capaci di ottime prestazioni in dissipazione termica anche di processori di fascia alta, non manca l'interesse verso tradizionali sistemi ad aria di elevate dimensioni.

thermalright_archon_sb-e_x2_01.jpg (109122 bytes)

Thermalright, azienda taiwanese da tempo specializzata in questo tipo di soluzioni, ha annunciato il nuovo dissipatore di calore Archon SB-E X2, evoluzione del modello Archon SB-E già presente sul mercato. Il design prevede una struttura di dissipazione centrale dal notevole sviluppo in altezza, sulla quale sono montate due ventole di raffreddamento in configurazione push-pull.

A caratterizzare questa soluzione un nuovo sistema di fissaggio alla scheda madre, compatibile tanto con CPU AMD quanto con quelle Intel, che permette di generare una pressione addizionale sul processore variabile tra 40 e 70 libbre, così da assicurare una superiore trasmissione del calore generato dalla CPU verso il sistema di dissipazione. A completare la struttura troviamo anche ben 8 heatpipes da 6 millimetri di diametro, che attraversano le alette di raffreddamento in due aree distinte dopo essere state messe a contatto con la base in rame a contatto con la CPU.

thermalright_archon_sb-e_x2_02.jpg (104339 bytes)

Queste le principali caratteristiche tecniche segnalate dal produttore:

  • dimensioni del dissipatore: L155 mm x W53 mm x H170 mm
  • peso: 775g (solo dissipatore)
  • heatpipes: 8 in rame da 6 millimetri
  • base: C1100 in puro rame finita a specchio con Nickel Plating.
  • ventola: TY-141
  • dimensioni della ventola: L152 mm x H140 mm x W26.5 mm
  • peso: 175g
  • velocità della ventola: 900 ~ 1300 RPM (controllata da PWM)
  • rumorosità: 17 ~ 21 dBA
  • portata d'aria: 28.3 ~ 73.6 CFM
  • prezzo di vendita suggerito: US$ 99.95

Un dissipatore di calore di questo tipo è ovviamente rivolto al pubblico degli utenti più appassionati, alla ricerca di un sistema di raffreddamento in grado di smaltire una notevole quantità di calore. Il prezzo indicativo nel mercato nord americano, tasse escluse, è di 99,95 dollari, cifra allineata a quanto richiesto per i kit a liquido integrati.

Commenti (23)

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Commento # 1 di: Opossum27 pubblicato il 24 Novembre 2012, 08:51

bravi, ora potete dire che ce l'avete più lungo di quelli della Noctua.

con 100 dollari il liquido ci sta tutto, raffredda molto meglio e non fa bordello.

scaffalone.

Commento # 3 di: Evangelion01 pubblicato il 24 Novembre 2012, 10:52

Originariamente inviato da: Opossum27
bravi, ora potete dire che ce l'avete più lungo di quelli della Noctua.

con 100 dollari il liquido ci sta tutto, raffredda molto meglio e non fa bordello.

scaffalone.

non diciamo fesserie senza aver provato le cose, grazie. il "bordello" dipende dalle ventole utilizzate e thermalright produce delle ottime fluid bearing, silenziose e performanti, che girano piano e son silenziosissime. le prestazioni in rumore e temperature sono pari o addirittura superiori a kit liquido stand-alone da 100 €, senza contare che non si hanno rischi di perdite dal circuito, o problemi di rumore e usura della pompa... l'unico vantaggio di questi kit liquido è l'ingombro, ma a quel punto se uno ha un case adeguato ( e chi prende certe soluzioni di solito lo possiede ) fa benissimo a preferire questi dissy ad aria. il mio noctua d14 tanto per dire regge tranquillo un 2600k @ 4500 con una lian-li tarata a 600rpm assolutamente inudibile. se uno vuole davvero le prestazioni da un liquido deve puntare su impianti autocostruiti Lunasio - yibris o roba simile, con costi molto più alti.

Commento # 4 di: Opteranium pubblicato il 24 Novembre 2012, 11:05

Originariamente inviato da: Opossum27
con 100 dollari il liquido ci sta tutto, raffredda molto meglio e non fa bordello.

totalmente non vero, a meno che tu non intenda il liquido serio, con pompa, radiatore, serbatoio e compagnia (il quale crea un discreto bordello). I kit precotti da 50-80 € raffreddano uguale o inferiore ai dissipatori a torre di buona qualità. Cercare test su internet per conferma.
Inoltre, in quei cosi, a produrre rumore sono sia la ventola che la pompa mentre in un dissipatore a torre c'è solo la prima (e spesso di qualità superiore).
Per non parlare del fatto che, con alcune cpu, puoi anche tenerli completamente fanless..

p.s. il thermalright hr-02 macho che adopero sta sui 40-50 € con ventola da 140 pwm, inudibile ai minimi e lieve ai massimi, e tiene un i7-3770 tra i 36 e i 43 gradi

Commento # 5 di: Estwald pubblicato il 24 Novembre 2012, 11:37

Originariamente inviato da: Opossum27
bravi, ora potete dire che ce l'avete più lungo di quelli della Noctua.

con 100 dollari il liquido ci sta tutto, raffredda molto meglio e non fa bordello.

scaffalone.

E' la terza versione dell'Archon quindi è da un bel po' che possono vantare certe "dimensioni" rispetto a Noctua (e il True Spirit 140 è a sua volta lì come altezza).

Comunque che con "100$ di liquido" si ottenga una soluzione più silenziosa dell'Archon ... è tutta da dismostrare ...

Commento # 6 di: Obrigado pubblicato il 24 Novembre 2012, 12:33

sul mio sistema, corsair h80, montato e smontato in 5 minuti.

le pompe di tutti i kit preconfezionati sono estremamente rumorose se paragonate al rumore prodotto da un buon dissipatore ad aria.

poi esistono persone che tollerano il ronzio della pompa... ma io no.


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HTC Deluxe, la versione europea di J Butterfly?

HTC Deluxe, la versione europea di J Butterfly? Davide Fasola 24 Novembre 2012, alle 09:01 Telefonia

"Sono comparse online in queste ore alcune nuove immagini relative a quello che potrebbe diventare il nuovo top di gamma HTC, ovvero Deluxe, versione europea del già noto J Butterfly"


Annunciato qualche tempo fa nella versione per il mercato cinese con il nome di HTC J Butterfly, quello che dovrebbe essere il nuovo top di gamma dell'azienda taiwanese continua a far parlare di sè e proprio in queste ore sono comparse online alcuni nuovi rendering del terminale nella versione che potrebbe arrivare tra qualche tempo anche in Europa.

Sono ancora poche le caratteristiche note, anzi, al momento le uniche informazioni che possiamo intuire derivano proprio esclusivamente dalle immagini trapelate. Il design sembra fare un passo indietro e riporta la memoria a Sensation & Co. mentre l'accostamento dei colori è molto simile a quanto visto con l'ultima serie One.

Ancora non si hanno certezze nemmeno riguardo al nome che potrebbe essere ripreso da quello del mercato orientale o da quello americano, ovvero Droid DNA o ancora, più probabilmente, come vociferato, potrebbe cambiare completamente nome e chiamarsi HTC Deluxe.

Per quanto riguarda la scheda tecnica è facile ipotizzare la presenza di un processore Qualcomm della serie S4 PRO dotato di gpu Adreno 320, mentre il display dovrebbe misurare 5 pollici di diagonale e avere risoluzione FullHD 1920x1080.

La data ipotizzata per l'annuncio ufficiale è quella del 6 di dicembre ma, a nostro parere, è molto più facile che il terminale veda la luce nel corso dei primi mesi del prossimo anno. Un annuncio in occasione del prossimo CES di Las Vegas o del successivo Mobile World Congress pare infatti molto più auspicabile.

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Prezzi SSD e hard disk, il punto della situazione

Prezzi SSD e hard disk, il punto della situazione Alessandro Bordin 24 Novembre 2012, alle 09:31 Storage

"I prezzi in continuo calo degli SSD rimangono comunque elevati rispetto a quelli degli hard disk tradizionali, nonostante tutto. Ecco un aggiornamento sulla situazione "


CDRInfo ha pubblicato una interessante ricerca condotta da Idealo, avente come tema il monitoraggio dei prezzi delle unità Solid State Drive, così come dei dischi tradizionali, le cui quotazioni sono state fortemente influenzate dalle inondazioni che hanno colpito uno dei maggiori centri produttivi verso la fine dell'anno passato.

Partiamo proprio da questo problema: nel terzo trimestre del 2011 i prezzi medi relativi ai dischi tradizionali, al loro minimo storico, erano di €0,0825/GB, saliti poi nel trimestre seguente a €0,1367/GB. Alla base dell'impennata delle cifre vi era la scarsa disponibilità delle unità disco, dovute all'allagamento degli impianti produttivi. I prezzi, in ogni caso, sono ancora alti rispetto al periodo precedente le alluvioni in Thailandia: il terzo trimestre di quest'anno ha visto infatti la media assestarsi su un €0,122/GB, cifra inferiore rispetto alla fine del 2011 ma comunque ben lontana dai minimi.

Il sospetto, probabilmente fondato, sta nel fatto che le poche aziende rimaste in grado di produrre hard disk in grandi volumi non abbiano alcun interesse a fare una guerra di prezzi. Seagate ha rilevato la divisione hard disk di Samsung, mentre Western Digital quella di Hitachi; con pochissimi player rimasti, il sospetto di un cartello sui prezzi, che fa l'interesse delle aziende stesse, risulta quantomeno probabile.

Nel corso degli ultimi sei trimestri, la situazione riferita ai Solid State Drive ha seguito dinamiche differenti. I prezzi sono in continua discesa, ma comunque ben più elevati rispetto a quelli degli hard disk tradizionali.  Da secondo al terzo trimestre del 2011 si è passati da €1.69/GB a €1.54/GB, mentre fra il primo e il terzo trimestre del 2012 le cifre parlano rispettivamente di €1.45/GB e €1.21/GB. Nel giro di un anno, insomma, abbiamo assistito a tagli di prezzo nell'ordine del 30%, che collocano in ogni caso gli SSD su prezzi differenti rispetto a quello dei normali dischi, ovviamente a parità di capienza.

Commenti (37)

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Commento # 1 di: roccia1234 pubblicato il 24 Novembre 2012, 09:50

Questi dati sono completamente sballati

Ad oggi gli SSD "normali" sata 3 sono sotto la soglia di 1€/gb.

I meccanici costano, oggi, con prezzi ancora elevati, tra 0,0785€/GB e 0,045€/GB (per i 2 TB)

Pre alluvione i prezzi erano sotto i 0,05€/GB, con i più economici che raggiugnevano anche 0,03€/GB (sempre parlando di 2 TB).

I vostri dati indicano sempre prezzi almeno doppi rispetto alla realtà .

Commento # 8 di: matsnake86 pubblicato il 24 Novembre 2012, 11:35

Originariamente inviato da: roccia1234
Questi dati sono completamente sballati

Ad oggi gli SSD "normali" sata 3 sono sotto la soglia di 1€/gb.

I meccanici costano, oggi, con prezzi ancora elevati, tra 0,0785€/GB e 0,045€/GB (per i 2 TB)

Pre alluvione i prezzi erano sotto i 0,05€/GB, con i più economici che raggiugnevano anche 0,03€/GB (sempre parlando di 2 TB).

I vostri dati indicano sempre prezzi almeno doppi rispetto alla realtà .

mah.. non mi sembra. Un hd da rivenditore è coerente con le cifre dell'articolo.

Se poi stiamo a guardare i prezzi dei siti che evadono l'iva allora è ovvio che costano di meno.

Commento # 9 di: roccia1234 pubblicato il 24 Novembre 2012, 11:45

Originariamente inviato da: matsnake86
mah.. non mi sembra. Un hd da rivenditore è coerente con le cifre dell'articolo.

Se poi stiamo a guardare i prezzi dei siti che evadono l'iva allora è ovvio che costano di meno.

Se vai al negozietto sotto casa o mediaworld ci credo che trovi quei prezzi.

Io mi sono basato su amazon.it ed eprice (quindi neanche i prezzi più bassi del web). Dubito che organizzazioni del genere evadano l'iva.

Commento # 10 di: maxmax80 pubblicato il 24 Novembre 2012, 12:04

il sospetto di un cartello sui prezzi, che fa l'interesse delle aziende stesse, risulta quantomeno probabile.

direi proprio che NON è un sospetto, è la realtà!
in seguito alla vera e propria maial*ta perpetrata da Western Digital,
anche il "correttissimo" concorrente Samsung ha pensato bene di adeguarsi nella spremitura dei consumatori e degli assemblatori OEM con la scusa dei problemi intercorsi con l' alluvione...

complimenti.


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Previsti nuovi record nelle vendite di iPad e iPhone entro fine anno

Written By Unknown on Minggu, 18 November 2012 | 23.46

Previsti nuovi record nelle vendite di iPad e iPhone entro fine anno Paolo Corsini 16 Novembre 2012, alle 15:57 Telefonia

"Gli analisti finanziari sono concordi nell'attendersi nuovi valori record di vendita per i dispositivi mobile Apple: stagione natalizia e debutto di iPhone 5 e nuovi iPad alla base di questi risultati"


Al momento della pubblicazione dei risultati finanziari di Apple per il terzo trimestre 2012 molti operatori avevano accolto con poco entusiasmo i dati, convinti che l'azienda americana avrebbe potuto fare di meglio in quei 3 mesi. A giustificare il risultato, positivo in ogni caso, l'attesa venutasi a creare per il debutto di iPhone 5 e di iPad mini, prodotti che sono stati presentati rispettivamente alla fine del trimestre in oggetto e in quello successivo.

Non stupisce quindi vedere gli analisti finanziari attendersi risultati molto brillanti per Apple con riferimento al quarto trimestre 2012, estendendosi con le stime sino ai primi 3 mesi del prossimo anno. Per i 3 mesi di chiusura del 2012 si prevedono vendite di 46 milioni di smartphone iPhone, affiancati da 23 milioni di tablet iPad. Per i primi 3 mesi del prossimo anno i dati caleranno leggermente come abitudine dopo la stagione di vendite natalizia, ma solo marginalmente: 43 milioni di iPhone e 19 milioni di iPad.

A spingere le vendite di questi prodotti, soprattutto degli smartphone iPhone, viene indicata la potenziale domanda dei clienti in Cina: in questa regione infatti gli smartphone Apple di nuova generazione verranno commercializzati entro la fine dell'anno e a dispetto del costo tutt'altro che popolare.

Non sappiamo se questi dati di vendita verranno confermati dai fatti, ma è prevedibile che Apple possa registrare quantomeno negli ultimi 3 mesi del 2012 nuovi valori record nelle vendite di smartphone e tablet. Lo stesso del resto può essere detto anche per i concorrenti presenti sul mercato, Samsung in testa, forti della spinta all'acquisto generata dal sistema operativo Android. Nel settore degli smartphone i più recenti dati indicano Android come presente in oltre il 70% dei terminali venduti nel terzo trimestre 2012; dinamica simile si sta verificando anche nel settore dei tablet, grazie alla crescente disponibilità di modelli dal costo ben più contenuto di quanto richiesto da Apple per i propri iPad.

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Commento # 6 di: adapting pubblicato il 16 Novembre 2012, 17:02

Originariamente inviato da: Metallurgico
Il titolo più corretto sarebbe:
"Apple si sta cac*ndo sotto perchè ha perso quasi 200$ ad azione in poco meno di due mesi. Gli analisti inventano balle per far riprendere le quotazioni"

Ora siamo a 517$ contro i 702 del 19 settembre.

Se conosci le quotazioni di borsa, immagino che non ti sia sfuggito che Apple non è l'unica che è calata negli ultimi 3 mesi. Microsoft è sotto del 15% e anche gli indici sono in territorio negativo. AAPL, da titolo volatile com'è, semplicemente estende le variazioni, normale per una società che tuttora guadagna il 40% rispetto ad un anno fa. Finché resta sopra i $450 rimane nel suo trend positivo di lungo periodo, poi si vedrà.


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Opera 12

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Sinofsky nega: non voleva il controllo di Windows Phone

Le dimissioni di Steven Sinofsky da Microsoft hanno alimentato parecchie ipotesi, scaturite più che altro dalla quasi totale assenza di motivazioni rivelate dalle parti. Sinofsky in una email ha tenuto a precisare che tale scelta dipende unicamente dalla sua volontà, si tratterebbe quindi di un allontamento volontario. Ma le tempistiche e le modalità della vicenda non convincono.

Qualche giorno fa sul blog curato da Hal Berenson - ex ingegnere Microsoft - ha portato alla luce una vicenda che potrebbe giustificare l'uscita di scena di Sinofsky. Hal Berenson sostiene che Sinofsky avesse da tempo avviato una sorta di battaglia verso altri executive per portare sotto il proprio controllo anche la divisione Windows Phone, battaglia ovviamente persa.

Steven Sinofsky nei giorni successivi all'importante decisione non ha mai aggiunto ulteriori commenti pubblici e anche da Twitter ha mantenuto un profilo decisamente basso (@stevesi ), ma è voluto intervenire proprio in risposta alle affermazioni di Berenson.

L'ex capo dello sviluppo di Windows nega sistematicamente le affermazioni riportate sul blog: lui non avrebbe mai avviato discussioni in tal senso e nemmeno l'azienda avrebbe mai proposto l'accorpamento di Windows Phone con la divisione Windows. Insomma, le parole di Berenson sarebbero aria fritta.

Nonostante il chiarimento sono però molte le fonti che citano dissidi interni che avrebbero coinvolto Sinofsky, in particolare per la propria abitudine a voler mantenere il totale e diretto controllo su prodotti e eventi. E in questo senso si potrebbero leggere le parole di Steve Ballmer che ha parlato della necessità di effettuare un "fundamental shift" verso una nuova visione non più legata al singolo prodotto software, bensì a una più ampia gamma di servizi, tool e dispositivi hardware.


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Microsoft verso dispositivi a proprio marchio, nuove conferme

Microsoft verso dispositivi a proprio marchio, nuove conferme Alessandro Bordin 17 Novembre 2012, alle 09:01 Telefonia

"Nel corso di un evento tenutosi a Santa Clara, il CEO di Microsoft Steve Ballmer conferma l'intenzione di Microsoft di proporre hardware con il proprio brand, a iniziare dagli smartphone "


Nel corso degli ultimi mesi si sono rincorse alcune voci sempre più insistenti riguardanti Microsoft, impegnata a delineare un futuro con dispositivi a brand proprio, almeno in alcuni settori. Ne parla in questi giorni anche Reuters, poiché l'argomento si arricchisce di alcune nuove considerazioni esposte dal CEO di Microsoft, Steve Ballmer.

In occasione di un evento tenutosi in Silicon Valley, a Santa Clara, Steve Ballmer ha confermato sia l'intenzione di proseguire la strada iniziata con il tablet Surface, sia di aver avvisato da tempo quelli che sono i partner storici delle intenzioni dell'azienda per gli anni a venire. In tempi recenti infatti alcuni analisti si sono chiesti quali saranno gli scenari futuri nel campo dell'informatica, poiché l'ingresso di Microsoft nel campo dell'hardware potrebbe portare a differenti collaborazioni, in auge da decenni, fra i produttori di PC e il principale fornitore di sistemi operativi del mondo.

Il CEO di Microsoft quindi conferma indirettamente di voler seguire la strada tracciata da Apple, vera specialista nel connubio hardware-software. Sempre più insistenti si fanno le voci di uno smartphone Microsoft per l'anno prossimo, sebbene nulla di tutto ciò sia stato confermato da Microsoft.

In ogni caso, la realizzazione di uno smartphone sembra quasi un passo obbligato, una volta confermata la via che porta all'hardware firmato Microsoft. Dopo Xbox nel campo delle console e Surface nei tablet, uno smartphone è oggettivamente un tassello molto importante per poter mancare all'appuntamento.

Sarà interessante valutare le reazioni dei partner di sempre, che si sono rivolti a Microsoft per il software, e assisteranno alla trasformazione di un mastodontico partner in un concorrente diretto.

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Commento # 7 di: mentalray pubblicato il 17 Novembre 2012, 16:29

Si certo, come no, tanto di perdite ne hanno già poche

Microsoft al limite dovrebbe dismettere alcuni rami aziendali e snellire un po' il suo parco dipendenti, altro che comprarsi un'azienda perennemente in perdita.

Apple e Google insegnano che gli smartphone si fanno fare a terzi, ci si orienta verso il "fabless", mettersi dentro Nokia sarebbe tagliarsi le palle da soli.

Commento # 8 di: killercode pubblicato il 17 Novembre 2012, 16:42

Originariamente inviato da: mentalray
Si certo, come no, tanto di perdite ne hanno già poche

Microsoft al limite dovrebbe dismettere alcuni rami aziendali e snellire un po' il suo parco dipendenti, altro che comprarsi un'azienda perennemente in perdita.

Apple e Google insegnano che gli smartphone si fanno fare a terzi, ci si orienta verso il "fabless", mettersi dentro Nokia sarebbe tagliarsi le palle da soli.

google però si è comprata motorola.
E apple adesso si vede un bell'aumento dei prezzi dei componenti per aver fatto arrabbiare samsung

Commento # 9 di: mentalray pubblicato il 17 Novembre 2012, 16:59

Originariamente inviato da: killercode
google però si è comprata motorola.
E apple adesso si vede un bell'aumento dei prezzi dei componenti per aver fatto arrabbiare samsung

google ha comprato motorola per accaparrarsi una serie di brevetti attraverso i quali cerca di ostacolare Apple. Microsoft potrebbe fare la stessa cosa con Nokia, ma la spesa in questo caso sarebbe molto piu' alta. Motorola fà solo terminali Android, è americana e non ha costi e progetti in corso coma ha Nokia. Sono due realtà completamente differenti.

Nella vita tutto puo' succedere, ma mi pare una follia. Sony ad esempio non si è comprata Ericsson, ha semplicemente interrotto il contratto di collaborazione ed è andata per la sua strada, Microsoft farà il suo smartphone senza Nokia, così come ha fatto con Surface e sonderà il gradimento del pubblico.


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