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Samsung, obiettivo 500 milioni di terminali distribuiti nel 2013

Written By Unknown on Minggu, 07 April 2013 | 23.46

Secondo quanto diffuso in queste ore da DigiTimes che ha ricevuto le informazioni qui riportate da un una fonte interna alle industrie dei fornitori di componenti per smartphone, il colosso coreano della telefonia mobile Samsung, avrebbe intenzione di raggiungere quota 500 milioni di dispositivi distribuiti nel corso di questo 2013.

Un risultato certamente importante, anche paragonato a quanto ottenuto lo scorso anno. Secondo quanto stimato da IDC, lo scorso anno Samsung avrebbe distribuito circa 406 milioni di terminali, cifra che scende a 384 milioni se prendiamo come fonte Gartner e risale a 396 milioni secondo quanto diffuso da Strategy Analitics.

In questo contesto, l'obiettivo di raggiungere i 500 milioni di devices distribuiti quest'anno significherebbe un incremento delle vendite per una percentuale che varia dal 23% sulla base dei dati di IDC, 30% sei i dati presi in considerazione sono quelli di Gartner e 26% avendo come riferimento i dati stilati da Strategy Analytics.

Sfortunatamente la fonte non ha specificato se a ottenere il maggiore incremento saranno le vendite degli smartphone o dei feature phone ma possiamo tranquillamente affermare che i cosidetti telefoni intelligenti si stanno diffondendo sempre più velocemente.

Paragonate al 2011, le vendite dei terminali Samsung nel 2012 hanno subito una crescita compresa tra i 21 e i 23 punti percentuali, in pratica la stessa crescita che permetterebbe all'azienda coreana di portare a 500 milioni il numero di soluzioni distribuite quest'anno. Continuando a sfornare soluzioni di ogni fascia di prezzo sempre più interessanti e appetibili per il pubblico crediamo che Samsung non faticherà a raggiungere il proprio traguardo anche quest'anno, se non addirittura a superarlo.


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Un gioco in bundle anche con le APU AMD delle serie A10 e A8

Il bundle di giochi AMD Never Settle, fornito in abbinamento in modalità differenti a seconda della scheda video della serie Radeon HD 7000 che viene acquistata, potrebbe avere una evoluzione in abbinamento non a nuove schede video ma a processori delle famiglie A10 e A8. Si tratta, come noto, di architetture APU che integrano al proprio interno tanto la componente CPU come quella GPU.

Nello specifico il sito tedesco Hardware Luxx ha pubblicato alcune slide di AMD che rivelerebbero la presenza in bundle del gioco SimCity con alcune delle APU A10 e A8 dell'azienda americana, senza tuttavia specificare per quali modelli l'iniziativa sia valida. Il bundle sarà reso disponibile a partire dal prossimo 18 Aprile, attraverso un codice di attivazione di Origin che permetterà il download del gioco sul proprio sistema.

Una mossa di questo tipo è indubbiamente interessante e conferma quanto la spinta software possa aiutare nella vendita di nuove soluzioni hardware. Nel caso delle APU A10 e A8 il titolo fornito si rivolge ai videogiocatori occasionali e può rappresentare un valido biglietto da visita delle capacità delle GPU integrate in queste soluzioni AMD, capaci sia di prestazioni velocistiche superiori rispetto alle proposte concorrenti Intel dal versante gaming sia di una migliore compatibilità con i titoli presenti sul mercato.

Continua in ogni caso l'iniziativa Never Settle anche nel settore delle schede video, con differenti opzioni a seconda della GPU acquistata e un bundle giochi particolarmente ricco dal valore importante anche in considerazione del costo complessivo di queste schede video.


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LibreOffice 4.0.2

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Utility di produttività personale compatibile con la maggior parte delle suite office disponibili sul mercato; è completamente gratuita, disponibile per varie piattaforme e liberamente distribuibile.


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BitTorrent Windows

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BitTorrent è un programma che sfrutta l'omonima rete P2P per la condivisione di file in rete. Il software può essere utilizzato per scaricare e condividere file di vario tipo ed offre la possibilità di interrompere il download e di riprenderlo successivamente in un secondo momento senza alcun problema.

Sviluppato in linguaggio Python e rilasciato sotto licenza GPL fino alle versioni 5.x, dalla versione 6.0 BitTorrent è diventato una versione rimarchiata di un altro noto client per torrent, µTorrent. Conseguentemente a questa scelta, BitTorrent non è più un software open source, benché il suo utilizzo sia rimasto comunque gratuito. Attualmente BitTorrent è disponibile esclusivamente per sistemi Windows e Mac OS X 10.5.x.


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Le gaming app restano la principale categoria di app su iOS e Android

Quasi un miliardo di consumatori oggi usano quotidinamente lo smartphone e le varie applicazioni che sono accessibili tramite il dispositivo mobile. Questi strumenti hanno finito per modificare le vite delle persone, instillando delle abitudini che prima semplicemente erano assenti. Per le imprese che vogliono fare business in questo ambito, le opportunità sembrano infinite, come abbiamo visto anche nel caso degli acquisti in-app.

Flurry ha pubblicato la sua ultima analisi sulle abitudini degli utenti statunitensi di dispositivi mobile. Sostiene di aver collaborato dal 2008 a oggi con decine di migliaia di sviluppatori, che hanno contribuito ad affinare le analisi. Flurry distribuisce anche delle piattaforme di advertising per app mobile, che oggi sono integrate in oltre 300 mila app, consentendo di analizzare le abitudini di utilizzo su oltre un miliardo di dispositivi mobile 'intelligenti'.

"Dopo cinque anni dal lancio del servizio Flurry Analytics, abbiamo dati a sufficienza per riflettere sullo stato del settore e condividere alcune intuizioni", si legge a margine del report. "Innanzitutto, abbiamo studiato come gli utenti degli Stati Uniti spendono il loro tempo sulle app per smartphone e sui browser mobile, oltre che sulle altre categorie di app mobile".

Secondo la ricerca, oggi negli Usa si spendono in media 2 ore e 38 minuti per giorno nell'utilizzo di smartphone e tablet.

Flurry Analytics

L'80% di questo tempo viene speso sulle app, mentre il rimanente 20% viene dedicato alla navigazione del web. L'app in assoluto più utilizzata è Facebook, a cui gli americani dedicano il 18% del loro tempo speso sui dispositivi portatili.

Ma le gaming app, viste come categoria, sono in assoluto le più utilizzate, con il 32% del tempo speso. A cui va aggiunto un ulteriore 8% che Flurry individua genericamente con l'etichetta "entertainment", e in cui possono rientrare app come Youtube e Spotify.

Flurry nota come moltissime persone fruiscano dei vari contenuti web accedendo attraverso l'app di Facebook. Quando si preme su un link condiviso da un amico, infatti, questa app visualizza la pagina di destinazione all'interno dell'app stessa. Questa tendenza porta a un'ulteriore contrazione dell'uso delle app invece espressamente dedicate alla navigazione, come Safari nel caso di iOS. L'incredibile dato registrato da Flurry a proposito di Facebook è strettamente correlato con il recente annuncio di quest'ultima, e ci riferiamo a Facebook Home.

Secondo una recente stima del Wall Street Journal, il mercato delle app oggi ha un valore cumulativo di 25 miliardi di dollari. E pensare, sottolinea ancora Flurry, che questa economia non esisteva nel 2008, mentre ancora oggi non mostra alcun segnale di rallentamento, grazie soprattutto alla diffusione dei tablet che si è verificata dopo l'esplosione del settore degli smartphone. Non solo aumenta la base installata dei dispositivi nelle case dei consumatori, ma anche il numero delle app è in crescita esponenziale, così come il loro utilizzo.

Come si può vedere nel grafico di Flurry, il numero di app lanciate per giorno è in costante crescita dal 2010. Questi tassi di crescita evidenziano come l'economia delle app non abbia ancora raggiunto la saturazione, e che ci sia ancora spazio per nuove soluzioni. Ma visto che c'è un numero crescente di app sui vari store digitali, tutto ciò equivale a dire che ogni app ha un ciclo vitale sempre minore.

Flurry Analytics

Il grafico successivo mostra, invece, come nel 2012 gli utenti scarichino più facilmente nuove app, che probabilmente non esistevano neanche nell'anno precedente. Se nella parte conclusiva del 2010, il 17% delle app usate erano app completamente nuove, nel 2012 tale percentuale sale fino a 37 punti. I consumatori tendono quindi a provare nuove applicazioni, segno che c'è ancora spazio per l'innovazione e per nuove applicazioni che puntano sulla creatività.

Flurry Analytics

"Questi dati equilvalgono a dire che il web tradizionale è morto?", si chiedono i ricercatori di Flurry. "Al contrario, noi crediamo che anzi stia cercando di adattarsi alle nuove forme di interfacciamento come smartphone e tablet. I siti web assomigliano sempre più a delle app".


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Sempre più tablet e smartphone, con il PC in costante calo

Secondo la società di analisi di mercato Gartner le consegne combinate di PC, Tablet e telefoni mobile (cui Gartner si riferisce con il generico termine "dispositivi") arriveranno a 2,4 miliardi di unità nel 2013, facendo segnare un incremento del 9% rispetto al 2012. Una crescita destinata a proseguire negli anni successivi, con le consegne dei dispositivi che arriveranno a superare i 2,9 miliardi di unità nel 2017, ma con una composizione significativamente cambiata rispetto a quanto possibile vedere oggi.

La maggior disponibilità dei tablet a prezzi contenuti e le capacità e funzionalità sempre maggiori stanno avendo l'effetto di accelerare il passaggio degli utenti dal PC al tablet. Carolina Milanesi, research vice president per Gartner, commenta: "Sebbene vi saranno alcuni individui con un PC ed un tablet, specialmente coloro i quali li usano entrambi o alternativamente per giocare e lavorare, in molti troveranno soddisfazione dall'esperienza che avranno da un tablet come principale dispositivo di computing. Con i consumatori che trascorrono più tempo su tablet e smartphone, il PC non sarà più visto come un dispositivo da sostituire con regolarità".

Il risultato è una flessione del tradizionale mercato PC di notebook e desktop, che nel 2013 dovrebbe far segnare un calo del 7,6% in termini di unità. Non si tratta, sottolinea Gartner, di un trend temporaneo indotto dalle particolari condizioni macroeconomiche, ma del riflesso di un cambiamento a lungo termine dei comportamenti e delle abitudini degli utenti. A partire dal 2013 i PC ultramobile aiuteranno a compensare il declino: se si considerano infatti le consegne combinate di PC tradizionali e PC ultramobile, la flessione è solamente del 3,5%.

Sul fronte tablet si assisterà a consegne di 197 milioni di unità, che segnano una crescita del 69,8% rispetto ai 116 milioni del 2012. "Prezzi più bassi, varietà di form factor, funzionalità cloud e assuefazione alle app saranno i principali fattori di crescita nel mercato tablet. La crescita nel segmento tablet non sarà limitata ai mercati maturi. Gli utenti nei mercati emergenti che stanno cercando un compagno per il loro telefono mobile sceglieranno sempre più un tablet come primo dispositivo computing invece di un PC" ha affermato Ranjit Atwal, research director per Gartner.

La situazione dipinta da Gartner va a condizionare in maniera significativa anche i rapporti di forza tra i sistemi operativi, sia desktop, sia mobile: Android è il sistema operativo dominante nel mercato dei dispositivi (stiamo parlando di dispositivi consegnati in un anno, non di installato base), spinto dalla forte crescita sul mercato smartphone. La competizione per il secondo posto tra gli ecosistemi sarà tra iOS/Mac OS e Windows.

I tablet non sono però l'unica categoria di dispositivi che sta assistendo ad una consistente erosione dei prezzi: anche gli smartphone stanno diventando più convenienti, trainando l'adozione nei mercati emergenti e nel segmento prepagato dei mercati maturi. Per il 2013 Gartner prevede 1,87 miliardi di telefoni cellulari, un miliardo dei quali saranno smartphone, rispetto ai 675 milioni del 2012.

"Le implicazioni causate dal passaggio verso smartphone e tablet saranno più ampie del solo cambiamento hardware. I chipset e i software subiscono l'impatto di questa mutazione, con gli utenti che abbracciano le app ed il personal cloud" ha concluso Milanesi.


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Il futuro di Apple passa dal televisore e dalla web-radio

L'analista Brian White di Topeka Capital Markets, dopo aver incontrato alcuni fornitori di Apple in Cina e a Taiwan, ha rilasciato una nota nei giorni passati secondo la quale la Mela si starebbe preparando al lancio già nell'anno in corso della propria "iTV" che sarà provvista di un particolare accessorio a forma di anello che consentirebbe all'utente di controllare il televisore semplicemente puntando il dito ed effettuando delle gesture.

L'accessorio, che ha già preso il nome di "iRing", è un elemento inedito che si aggiunge alle già numerose speculazioni in merito al fantomatico televisore by Apple. L'anello fungerebbe da "puntatore" per il televisore permettendo di compiere alcune funzioni che sono comunemente disponibili su di un telecomando trafizionale.

L'analista suggerisce inoltre che la "iTV" sarà corredata di una piccola unità secondaria "mini iTV" simile nel form factor ad un iPad: "Crediamo che l'unità mini-iTV sarà capace di raccogliere i contenuti da iTV sino a 200 metri di distanza, permettendo all'utente di fruire di spettacoli e programmi in altre parti della casa. Pensiamo che Apple possa offrire una mini-iTV per ciascuna iTV, ma che vi saranno anche bundle comprendenti fino a 4 schermi".

Secondo White, la televisione di Apple, comprensiva di iRing e mini-iTV, sarà proposta ad un prezzo compreso tra i 1500 e i 2500 dollari, a seconda del numero di mini-iTV che un utente sceglierà e dalle dimensioni del televisore. L'analista pensa che Apple possa offrire una soluzione da 60 pollici, ma non esclude anche la possibilità di modelli da 50 a 55 pollici.

Ma nel futuro della Mela non c'è solo il mondo dell'intrattenimento televisivo: Apple sembra prossima a chiudere un accordo con Warner Music e Universal Music Group per lo streaming dei loro contenuti mediante un servizio "iRadio" in concorrenza a quanto offerto da Pandora. Secondo le informazioni disponibili, riportate da CNET che cita fonti ben informate vicine ai negoziati, pare che la Mela stia tentando di strappare un accordo composto da royalty-per stream più basse rispetto a quelle di Pandora, ma con altre opzioni di guadagno per le etichette.

Apple sta cercando, in particolare, di far valere il proprio installato base degli utenti iTunes proponendo sostanzialmente due opzioni: da un lato la possibilità di acquistare i brani ascoltati tramite il servizio di streaming, per spingere le vendite di download, mentre dall'altro lato si prefigura la possibilità di strutturare uno schema di revenue-sharing sulle pubblicità audio di un servizio che Apple andrebbe a far debuttare parallelamente all'eventuale "iRadio".

Il servizio di streaming non offrirebbe la possibilità di ascoltare brani on-demand, configurandosì così come una vera e propria radio, ma offrirebbe alcune opzioni aggiuntive rispetto a Pandora come ad esempio la possibilità di riavviare la riproduzione dei brani.

Apple ha offerto 6 centesimi per ogni 100 brani trasmessi in streaming, esattamente la metà delle royalty pagate da Pandora. Le etichette sono invece dell'avviso che Apple debba pagare 21 centesimi ogni 100 brani, corrispondenti alle tariffe stabilite dal Copyright Royalty Board per quelle compagnie che non sono proprietarie di attività e operazioni di broadcasting.


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