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Lo zaffiro di Apple Watch resiste anche al trapano: ecco un test di resistenza estremo

Written By Unknown on Minggu, 12 April 2015 | 23.47

Il sito di riparazioni di dispositivi Apple iPhonefixed ha ricevuto nella settimana un pannello in zaffiro di ricambio per l'imminente Apple Watch. Si tratta di un'unità del modello da 38mm, che di lì a breve è divenuta la sfortunata protagonista, o vittima che dir si voglia, di un test di resistenza estremo. Secondo Apple, lo zaffiro di Apple Watch, è in grado di resistere in maniera esemplare soprattutto ai graffi. Vediamo se è vero.


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Amazon presenta la sua prima causa contro le false recensioni: era ora!

Quando si acquista su Amazon, è naturale scorrere nella parte bassa della pagina per leggere le recensioni degli utenti. Questo perché l'utente da casa è (o dovrebbe essere) super partes e disposto a dire la sua anche, e soprattutto, quando qualcosa nella transazione o nel prodotto stesso non è andato come desiderato. Tuttavia, chi ci dice che le recensioni dei prodotti su Amazon siano affidabili, o non siano in qualche modo prezzolate?

In effetti nessuno, ed è stato dilagante negli ultimi anni il fenomeno delle false recensioni. Amazon non ha mai preso una posizione in merito, almeno dal punto di vista legale e almeno fino ad oggi. Il gigante di Bezos ha iniziato a rispondere con una denuncia formale rivolta contro quattro siti che avrebbero venduto false recensioni di prodotti sul celebre portale di e-commerce: parliamo di buyamazonreviews.com, buyazonreviews.com, bayreviews.net e buyreviewsnow.com.

Depositata presso la King County Superior Court, si tratta della prima denuncia di questo tipo che parte da Amazon. È rivolta principalmente al californiano Jay Gentile, l'uomo che sta alla base di alcuni dei servizi citati nei documenti. Secondo Amazon, tuttavia, le false recensioni sono in numero estremamente inferiore rispetto a quelle affidabili, ma comunque un fenomeno da arginare: "Anche se di numero ridotto, queste recensioni minacciano di compromettere la fiducia che i clienti e la maggioranza di venditori e produttori hanno riposto in Amazon, offuscando così il suo brand", recita la denuncia.

E continua: "Amazon proibisce severamente ogni tentativo di manipolare le recensioni dei clienti, e si attiva per rimuovere recensioni non autentiche, false o fuorvianti dal suo sito". Tuttavia, la società specifica che, "nonostante i notevoli sforzi" operati in passato per debellare la pratica, "si sta sviluppando un ecosistema insalubre al di fuori di Amazon per la fornitura di recensioni non autentiche", con un giro di affari che consiste esclusivamente nel vendere questo tipo di recensioni.

Fra le accuse troviamo, fra le tante, violazione di marchio, concorrenza sleale e atti ingannevoli, con Amazon che chiede inoltre un risarcimento danni e la contabilizzazione dei profitti generati con il business delle false recensioni da Gentile e dagli altri esponenti del settore.


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HDMI 2.0a, annunciate le nuove specifiche con supporto ai formati HDR

Sono state finalizzate e ufficializzate le specifiche della versione 2.0a dello standard HDMI. L'aggiunta principale è data dal supporto dei formati HDR, che permettono qualità e dettagli superiori sia per quanto riguarda le zone d'ombra dell'immagine, che le parti più luminose.

"Riconosciamo che l'HDR sarà un elemento critico nell'evoluzione dell'industria. Il nostro supporto all'HDR consente ai nostri più di 800 HDMI 2.0 Adopter di sviluppare prodotti leader con supporto all'HDR, pur mantenendo l'interoperabilità con tutto l'ecosistema HDMI", ha dichiarato Robert Blanchard, presidente dell'HDMI Forum.

A Blanchard ha fatto eco Arnold Brown, Chairman dell'HDMI Forum: "Con l'aggiunta dei formati HDR, lo standard HDMI continua il suo supporto ai più recenti formati e alle tecnologie pianificate per i contenuti di Hollywood". Le nuove opzioni di HDMI 2.0a si aggiungono a quelle già concesse dallo standard HDMI 2.0, e come quest'ultimo non richiede nuovi cavi.

Fra queste citiamo la bandwidth teorica massima supportata pari a 18Gbps, che consente pieno supporto alla risoluzione 3840x2160 fino a 60fps e a 32 canali audio contemporaneamente. Lo standard HDMI 2.0 era stato annunciato ufficialmente all'IFA 2013 di Berlino, ed è chiaro che il nuovo 2.0a non sia altro che un aggiornamento marginale.


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Galaxy S6 Edge e le sue curve, scanner 3D, videocamere 4K Canon e altro in TGTech

Eccoci con l'appuntamento settimanale a TGTtech! Sull'onda del discreto putiferio causato dalla "curvabilità" del nuovo Samsung Galaxy S6 Edge, Nino cerca di farci capire come sono andate le cose e dove sia la verità. Paolo invece apre una parentesi sul mercato dei semiconduttori, facendo il punto della situazione.

Spetta ad Andrea spiegarci invece in cosa consiste il nuovo scanner 3D di Caltech, in grado di interfacciarsi con il nostro smartphone, mentre Roberto ci decanta le doti delle nuove videocamere Canon XC10 e C300 Mark II.

Il "Rosario corner" ha come tema Deus Ex Mankind Divided: verrà spiegato cosa dobbiamo aspettarci di nuovo rispetto al capitolo precedente, Human Revolution. Mankind Divided non solo confermerà la precisione del sistema stealth, ma offrirà un nuovo motore grafico, Dawn Engine, supporto a DirectX 12 e ad AMD TressFX. Ai nostri lettori auguriamo un buon weekend e una buona visione!


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Sony, tre nuovi sensori per reflex e mirrorless

Sony, tre nuovi sensori per reflex e mirrorless

"Sony ha aggiunto al suo catalogo tre nuovi sensori: un APS-C da 24 Mpixel con cadenza di scatto superiore all'attuale, che vedremo forse su una futura SLT, e due sensori in formato 4/3 a beneficio probabilmente del partner Olympus. "

Sony ha aggiunto tre nuovi sensori d'immagine al suo già nutrito elenco e, conoscendo il successo che tali sensori riscuotono sul mercato, c'è da scommettere che li vedremo presto all'interno di qualche fotocamera di prossimo rilascio.


Il primo è un sensore APS-C da 24 Mpixel,  che si affianca all'attuale migliorandone la velocità di risposta. A fronte di un frame-rate massimo di 8.7 fps dell'attuale, infatti, il nuovo arrivato raggiungerà i 19 fps; sembra pertanto il candidato ideale per equipaggiare una mirrorless di nuova generazione o una futura A77, che in virtù della tecnologia Translucent Mirror potrebbe beneficiare al massimo dell'elevata cadenza di scatto del nuovo sensore.

Gli altri due nuovi sensori sono invece in formato 4/3, il che è una novità per Sony. Il Primo è un 16 Mpixel, con singolo pixel da 3.7 micron, quindi analogo per risoluzione ai sensori che equipaggiano molte delle MQT attuali, ma anch'esso molto veloce - 23 fps. Il secondo raggiunge invece i 20 Mpixel, con singolo pixel da 3.3 micron, e arriva a 27 fps massimi. Escludendo che Sony sia interessata a tenere per sé sensore di questo formato, è lecito attendersi che questi verranno impiegati su futuri modelli del partner Olympus.     


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CD Projekt: 'non comprate le espansioni di un gioco non ancora rilasciato se avete dei dubbi'

Negli ultimi anni i giocatori sembrano lamentarsi per qualsiasi cosa e molto spesso sembrano vedere problemi dove apparentemente non ce ne sono. È capitato anche per The Witcher 3 Wild Hunt, che seppure sembra uno dei titoli qualitativamente migliori e validi dal punto di vista tecnico. E nella maggior parte dei casi la risposta a queste critiche è estremamente semplice.

The Witcher 3 Wild Hunt

"Non comprate le espansioni di un gioco non ancora rilasciato se avete dei dubbi sulla qualità di quel gioco", ha infatti detto Marcin Iwinski, co-fondatore di CD Projekt Red, in seguito all'annuncio delle due espansioni a pagamento per The Witcher 3. Annuncio che ha scatenato il malumore della community dei fans di CD Projekt, perché vedono la software house polacca come un punto di riferimento in onestà. Il tentativo di marginare con dei DLC per un gioco non ancora uscito, quindi, non sarebbe consono alla reputazione che CD Projekt ha saputo costruirsi nel corso degli anni.

"Aspettate le prime recensioni di The Witcher 3 Wild Hunt prima di decidere. Come sempre, siete liberi di fare ciò che volete", aggiunge ancora Iwinski.

I giocatori che hanno preso a cuore CD Projekt sono delusi perché vorrebbero che questi contenuti venissero inseriti nella versione di base del gioco. Non amano neanche la struttura del Pass espansioni, che porta a pagare in anticipo contenuti che arriveranno solamente dopo molto tempo. Eppure, questo tipo di politiche viene attuato da diverse software house e alcuni tra i giochi più apprezzati dell'ultimo periodo, come Mortal Kombat X e Dying Light, offrono dei Pass per le espansioni molto simili a quello di The Witcher 3.

Come sempre, diciamo che il giudizio su un prodotto videoludico dovrebbe essere formulato sulla base dell'effettiva qualità del gioco e non valutando solamente le politiche attuate dalla software house che lo realizza. Soprattutto in un caso come questo, con un videogioco che promette di essere di altissima qualità come abbiamo visto nella recente anteprima di The Witcher 3 Wild Hunt.

Vi lasciamo con l'ultimo gameplay trailer di The Witcher 3 Wild Hunt appena rilasciato.


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La software house di Divinity Original Sin adesso pianifica rilasci annuali

"Il fallimento è un passo irrinunciabile per la creatività", ha detto Swen Vincke, CEO della belga Larian Studios, a GamesIndustry.biz. Secondo Vincke il lancio di Divinity Original Sin è stato del tipo "o la va o la spacca", visto che i rischi erano tantissimi e le possibilità di ottenere successo realmente molto scarse, vista la natura indipendente del titolo.

Oggi Divinity Original Sin viene considerato come il miglior gioco di ruolo dell'industria dei videogiochi da moltissimi giocatori.

Divinity Original Sin

Lo studio di Québec di Larian conta adesso 10 persone, rimanendo quindi in perfetta armonia con la filosofia indipendente di Larian. Collabora con le altre sedi di Gand, Belgio, e di San Pietroburgo, Russia.

Ma entro tre anni lo studio di Québec sarà composto da 40 persone, e questo gli consentirà di lavorare autonomamente su un proprio gioco. "Con tre studi che sono in grado di lavorare su un proprio titolo, avremo l'opportunità di rilasciare un nuovo gioco per ogni anno. Questo vuol dire che lo sviluppo di ciascun titolo durerà tre anni: è un lasso di tempo molto lungo, ma noi preferiamo fare giochi di qualità invece che rilasciare titoli troppo in fretta. Questa è la differenza tra una società indipendente e una compagnia che invece deve rendere conto agli azionisti".

"Il nostro obiettivo non è quello di abbassare i costi di produzione, ma di continuare a fare giochi di qualità in un ambiente diverso rispetto al solito dell'industria dei videogiochi. Siamo un piccolo lottatore che si scontra con dei giganti, ma siamo totalmente indipendenti nel senso che ci occupiamo autonomamente di ogni fase della creazione dei nostri giochi, distribuzione compresa".

Complessivamente, oggi Larian conta 70 impiegati distribuiti fra tutti i suoi studi.


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Pesci d'aprile, FreeSync, Spartan, fotocamere da 80Mpixel per droni in TGTech

Written By Unknown on Minggu, 05 April 2015 | 23.46

Bentornati a quello che non sarà più il consueto appuntamento con TGTech, perché qualcosa è cambiato. A partire da questo venerdì infatti TGTech si rinnova, aggregando news in video pubblicate giornalmente nell'arco della settimana. In questa edizione c'è un po' di tutto, come ad esempio l'approvazione del brevetto per le lenti a contatto con sensori e chip integrati, così come le novità riguardanti Windows 10 e Spartan esposte da Paolo.

I fratelli Grasso sono impegnati in campi differenti: Nino ci offre una panoramica dei migliori pesci d'aprile apparsi in questi giorni, anche ad opera di insospettabili aziende, mentre Rosario esce dopo giorni di test dal laboratorio di Hardware Upgrade con il frutto delle sue fatiche.

Il test del monitor Acer XG270HU, dotato della tecnologia FreeSync, recentemente annunciata da AMD, lo sta provando e non poco. I test servono per un articolo che uscirà nei prossimi giorni e che metterà a confronto le tecnologie FreeSync e G-Sync. Come vedremo nel dettaglio nell'articolo, la sincronizzazione tra schermo e scheda video nel caso di FreeSync viene realizzata tramite specifiche DisplayPort. Queste ultime, infatti, prevedono frequenze di refresh dello schermo di tipo adaptive, cioè che possano variare nel tempo in funzione di specifici comandi. Nel caso di G-Sync, invece, abbiamo un modulo hardware con circuiteria specifica installato all'interno del monitor.

Roberto parla direttamente agli appassionati di video e droni, facendoci sognare con una nuova Phase One iXU 80, videocamera pensata proprio per essere "appesa" a droni di alto lignaggio, portando sopra le nostre teste ben 80Mpixel. Non ci dilungheremo oltre; vi auguriamo una buona visione e soprattutto una buona Pasqua!


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Pesci d'aprile, FreeSync, Spartan, fotocamere da 80Mpixel per droni in TGTech

Bentornati a quello che non sarà più il consueto appuntamento con TGTech, perché qualcosa è cambiato. A partire da questo venerdì infatti TGTech si rinnova, aggregando news in video pubblicate giornalmente nell'arco della settimana. In questa edizione c'è un po' di tutto, come ad esempio l'approvazione del brevetto per le lenti a contatto con sensori e chip integrati, così come le novità riguardanti Windows 10 e Spartan esposte da Paolo.

I fratelli Grasso sono impegnati in campi differenti: Nino ci offre una panoramica dei migliori pesci d'aprile apparsi in questi giorni, anche ad opera di insospettabili aziende, mentre Rosario esce dopo giorni di test dal laboratorio di Hardware Upgrade con il frutto delle sue fatiche.

Il test del monitor Acer XG270HU, dotato della tecnologia FreeSync, recentemente annunciata da AMD, lo sta provando e non poco. I test servono per un articolo che uscirà nei prossimi giorni e che metterà a confronto le tecnologie FreeSync e G-Sync. Come vedremo nel dettaglio nell'articolo, la sincronizzazione tra schermo e scheda video nel caso di FreeSync viene realizzata tramite specifiche DisplayPort. Queste ultime, infatti, prevedono frequenze di refresh dello schermo di tipo adaptive, cioè che possano variare nel tempo in funzione di specifici comandi. Nel caso di G-Sync, invece, abbiamo un modulo hardware con circuiteria specifica installato all'interno del monitor.

Roberto parla direttamente agli appassionati di video e droni, facendoci sognare con una nuova Phase One iXU 80, videocamera pensata proprio per essere "appesa" a droni di alto lignaggio, portando sopra le nostre teste ben 80Mpixel. Non ci dilungheremo oltre; vi auguriamo una buona visione e soprattutto una buona Pasqua!


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Il segreto sull'elevata autonomia di Surface 3: grandi batterie, piccolo hardware

Da un punto di vista puramente estetico, Surface 3 somiglia molto un tablet ARM con iOS e Android. È estremamente sottile e pesa poco più di 600 grammi ma al tempo stesso ha un'ottima autonomia operativa, almeno stando alle specifiche rilasciate da Microsoft. Il tutto, riuscendo ad eseguire applicazioni x86, e non limitandosi quindi alle Modern previste per architetture ARM come il suo predecessore.


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Apple: accertamenti sul servizio musicale ancor prima della sua nascita

Questa estate Apple potrebbe effettuare il rebrand di Beats Music lanciandolo come servizio proprietario e con una nuova veste grafica. Tuttavia, il rilascio della novità potrebbe essere compromesso dall'Antitrust europeo, che ha già avviato delle indagini sul nuovo software ancora prima che il prodotto sia ufficializzato e i lavori di sviluppo portati a conclusione.

Beats Music è un concorrente di Spotify, un servizio per l'ascolto musicale in streaming. Si tratta di una categoria di prodotto che ha cambiato sensibilmente le modalità d'ascolto della musica liquida, con gli utenti passati dall'acquisto dei brani all'ascolto "live" durante lo stesso download. Se pensiamo che iTunes funzionava con il vecchio concetto, è chiaro che Apple abbia un cocente interesse a passare al nuovo che avanza.

Soprattutto se consideriamo l'acquisizione miliardaria di Beats, la più costosa operata dal gigante di Cupertino in tutta la sua storia. Gli analisti già speculano sul lancio del nuovo servizio, prevedendone il successo: sfruttando la grossa base d'utenza di cui dispone nel settore mobile e la predisposizione alla spesa del cliente medio Apple, la società potrebbe infatti infliggere un duro colpo alle varie start-up che hanno faticato nel corso degli anni per ritagliarsi un nome.

Ma ancora prima di nascere Apple sta incontrando i primi ostacoli. Il Financial Times ha riportato giovedì che molte firme del settore musicale digitale e major discografiche sono state contattate dalla Commissione Europea a riguardo degli accordi che stanno trattando con Apple per il nuovo servizio. Attraverso un questionario, le compagnie hanno risposto a domande ben specifiche aventi l'obiettivo di indagare su eventuali condizioni illegittime.

Ad aver svegliato l'Antitrust europeo probabilmente alcune indiscrezioni riguardo ad un possibile costo inferiore del servizio rispetto ai concorrenti. Si tratta di un'eventualità possibile solo con condizioni diverse rispetto a quelle a cui devono sottostare Spotify e simili, con Apple che avrebbe potuto cercare di sfruttare la sua posizione dominante del mercato. Ma le indiscrezioni sono state smentite negli scorsi giorni, e sembra che il nuovo servizio di Apple - se ci sarà mai - avrà prezzi allineati a quelli delle proposte già esistenti sul mercato.


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Intel, nuovi SSD serie 750PCIe e 535 SATA, anche M.2

Intel ha rilasciato due nuove famiglie di Solid State Drive, molto differenti fra loro. La serie 750 è pensata per sistemi desktop casalinghi di fascia alta ad alte prestazioni così come per le workstation. Siamo di fronte a unità dotate di interfaccia PCIe, che può sfruttare la bandwidth di quattro linee PCIe 3.0, quadruplicando quindi il potenziale in termini di transfer fate rispetto ad unità SATA 6Gbps.

Due sono i formati (Add-in-Card simili alle schede video e 2,5 pollici), così come sono due le capienze, 400GB o 1,2TB. Le prestazioni cambiano molto in base proprio alla capienza, e alla conseguente capacità di saturare al meglio tutte le linee del controller. Il modello da 400GB è infatti accreditato di 2200MB/s in lettura e 900MB/s in scrittura, mentre il modello da 1,2TB si spinge fino a 2400MB/s in lettura e 1200MB/s in scrittura.


(Le proporzioni non sono quelle reali)

Più consumer è invece la seconda serie, adatta anche a sistemi embedded. La famiglia 535 è realizzata nel form factor da 2,5 pollici slim e in quello M.2 da 80mm sfruttando chip a 16nm, con un numero maggiore di tagli a disposizione. Disponibili unità da 120GB, 180GB, 240GB, 360GB per entrambi i formati, mentre con i 2,5 pollici si ha a disposizione anche un 480GB. A livello di prestazioni Intel dichiara per tutti i tagli 540MB/s in lettura e 480/490MB/s in scrittura. Intel non indica i prezzi, mentre la disponibilità dovrebbe essere immediata o comunque a brevissimo termine.


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Pacapong è un divertente gioco che mette insieme Pong, Pac-Man e Space Invaders

È assolutamente da provare perché è facile da scaricare e da installare e perché regala un coinvolgente tuffo nel passato. I giocatori, infatti, devono muovere due racchette virtuali ai lati come in Pong, mentre in centro si trova uno schema che ricalca uno dei livelli di Pac-Man.

Pacapong

Bisogna rimandare la pallina dall'altra parte cercando di intercettare le sfere che trasformano i fantasmini in fantasmini vulnerabili. Si può anche cercare di cogliere il piccolo logo di Space Invaders per dare un altro svantaggio competitivo all'avversario. Si gioca infatti in due in multiplayer locale.

Ma non è tutto! A tratti farà la sua comparsa sulla scena anche Donkey Kong che, come se non bastasse la già enorme confusione che imperversa sullo schermo, lancerà dei barili che i due giocatori dovranno assolutamente evitare!

Pacapong è interessante anche sul piano tecnico, pur restando ovviamente un giochino immediato installabile su quasi tutti i PC. La sua grafica, infatti, è a 1080p e il frame rate di 60fps. Inoltre, supporta il gamepad.

È disponibile per Windows, Mac OS X e Linux, le sue dimensioni sono di 5mb e lo potete scaricare gratuitamente da questo indirizzo.


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Da HP nuove soluzioni per semplificare lo sviluppo ed il mantenimento di app mobile

HP ha annunciato il rilascio di nuovi e rinnovati strumenti software per ottimizzare l'esecuzione di ogni fase del ciclo di vita di un'app mobile, dalla creazione al rilascio fino alla gestione della post produzione, per venire incontro alle esigenze di quelle aziende che vogliono offrire al pubblico esperienze mobile di qualità.

Del resto negli anni recenti le app mobile hanno assunto un'importanza sempre maggiore, rappresentando spesso il punto di contatto più importante tra un'azienda e il pubblico. Per questo motivo le aziende sentono l'esigenza di proporre applicazioni che offrano una grande esperienza d'uso, incontrando i desideri e le esigenze del pubblico in termini di prestazioni, disponibilità, sicurezza, qualità e context-awareness. La capacità di rispondere alle esigenze degli utenti consente di ottenere elevate valutazioni all'interno degli store delle app, portando quindi ad un miglior posizionamento delle stesse per attrarre nuovi clienti e maggiori ricavi.

Chi si occupa dello sviluppo di app sa bene quanto sia complesso tutto ciò, avendo a che fare con una variegata gamma di sistemi operativi, reti e piattaforme tutti in costante evoluzione ed espansione. HP cerca di semplificare questo processo fornendo una serie di soluzioni basate sulle proprie capacità di analitica Big Data, gestione delle operazioni IT e sicurezza.

HP ha rilasciato in particolare una nuova offerta che sfrutta la piattaforma Big Data HP Haven che permette alle aziende di controllare l'integrità e la robustezza delle loro app mobile e di misurare l'esperienza utente e il riscontro nel pubblico. HP App Pulse Mobile monitora e analizza costantemente prestazioni, stabilità e sfruttamento di risorse da parte delle app, fornendo inoltre un indice chiamato "FunDex" (qui un approfondimento) che offre una visione d'insieme dei fattori che incidono negativamente sull'esperienza utente e propone suggerimenti per risolvere gli eventuali problemi.

Per quanto concerne la fase di sviluppo e produzione, HP ha rilasciato una nuova versione di HP Agile Manager che si integra in realtime con HP Application Lifecycle Management per sincronizzare i team di lavoro e offrire a ciascuno informazioni aggornate e approfondite sullo stato di ciascuna release di applicazione. Lo stesso Application Lifecycle Management è stato aggiornato e semplifica la gestione dei test tra i team di sviluppo.

Proprio sul versante del testing HP ha rilasciato le nuove versoni di HP Mobile Center, HP Network Virtualization e HP Service Virtualization, tutti con lo scopo di semplificare il test delle app sui dispositivi e la verifica delle prestazioni su varie reti. Infine per la fase di post produzione si segnala il rilascio delle nuove versioni di HP LoadRunner e di HP Performance Center, unitamente a StormRunner Load, allo scopo di aiutare il team di sviluppo e mantenimento a fare fronte ai picchi di carico conservando disponibilità e reattività.

Le nuove versioni degli strumenti HP Application Lifecycle Management sono inoltre integrate con la suite di protezione delle applicazioni HP Fortify, che ha lo scopo di valutare la sicurezza dell'applicazione in ogni fase del ciclo di vita.

Tutti i nuovi strumenti sono già disponibili ed è inoltre possibile provare gratuitamente HP App Pulse Mobile a partire da questa pagina.


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Online una guida completa alla programmazione con API Mantle

Written By Unknown on Minggu, 22 Maret 2015 | 23.46

AMD ha reso disponibile nei giorni scorsi la Mantle API Programming Guide, un manuale di ben 450 pagine che illustra ai programmatori quali siano le potenzialità delle API Mantle e come trarne beneficio nella scrittura di codice per le proprie applicazioni.

Il download della guida alla programmazione delle API Mantle è disponibile gratuitamente a questo indirizzo.

Ricordiamo come poco più di 2 settimane fa, in concomitanza con il Game Developer Conference, AMD abbia tenuto una conferenza pubblica con la quale è stato evidenziato quello che sarà lo sviluppo futuro di queste API alla luce della prossima disponibilità delle API DirectX 12 di Microsoft. Il 2015 sarà per queste API un anno di transizione, con uno sviluppo futuro delineato nei seguenti punti:

  • AMD continuerà a supportare i partner sviluppatori di giochi che hanno scelto di implementare il supporto Mantle all'interno di propri titoli;
  • AMD ha intenzione di rendere disponibile una SDK di Mantle pubblica;
  • AMD continuerà a sviluppare le API Mantle, operando come una piattaforma di innovazione grafica per l'azienda disponibile per partner selezionati che presentino specifiche necessità.

Il futuro di Mantle è quindi sempre più legato a quello delle API DirectX 12; queste ultime sono del resto basate su un approccio alla programmazione che mira a ridurre sensibilmente l'overlay presente con le API DirectX 11 e in questo modo permettere di ottenere un sensibile incremento delle prestazioni lato GPU oltre che un minor carico di lavoro per la componente CPU.

Quelle Mantle sono API disponibili al momento, con le quali gli sviluppatori anche grazie alla documentazione tecnica fornita da AMD possono sviluppare nuove applicazioni che sfruttino al meglio le potenzialità delle GPU AMD con architettura Graphics Core Next.


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MacBook Pro con display che si macchiano irreparabilmente: nuova petizione contro Apple

Alcuni utenti di MacBook Pro con display Retina sarebbero alla ricerca della soluzione su un problema ormai noto come staingate. In sostanza, i possessori del non proprio economico laptop della Mela avrebbero notato a pochi mesi dall'acquisto delle consistenti macchie permanenti sul rivestimento anti-glare del display. Sono stati addirittura preparati un sito apposito e una petizione su Change, in cui si chiede ad Apple di rispondere in qualche modo sulla problematica.

Staingate, MacBook Pro con display Retina

Ad essere coinvolti nel nuovo caso, sarebbero i dispositivi prodotti da metà 2012 a metà 2014, con i modelli più recenti che potrebbero in effetti palesare le problematiche in un futuro non troppo distante. Il rivestimento che riduce la riproduzione dei riflessi dell'ambiente circostante sul display inizia a graffiarsi o rimuoversi in alcune aree dopo circa sei o sette mesi dall'acquisto, con l'unica soluzione apparente che sembra quella di rivolgersi all'efficiente ma costosa assistenza della Mela.

La risposta di Apple è stata in alcuni casi positiva, con alcuni utenti che hanno segnalato di essere riusciti ad ottenere la riparazione gratuita nel primo anno dall'acquisto, mentre altri utenti hanno ricevuto un secco "no" dai Genius di Apple, i quali hanno specificato che danni di tale natura non rientrano all'interno del servizio assistenziale offerto gratuitamente dalla società. In questi casi, i costi di riparazione sono nell'ordine delle centinaia di dollari, con alcune segnalazioni che riportano anche cifre intorno agli 800 dollari.

Le motivazioni del resto possono essere molteplici: in alcuni casi è stato il semplice contatto con la tastiera a causare la rimozione di parte del rivestimento anti-riflesso, mentre in altri una particolare veemenza da parte del possessore durante le fasi di pulizia del display, o anche l'uso di prodotti chimici non idonei alla pulizia del delicato pannello. In ogni caso, tuttavia, è un problema che non dovrebbe presentarsi su un dispositivo portatile, soprattutto se venduto a prezzi sensibilmente più elevati rispetto alla concorrenza diretta.

Sebbene si tratti di un fenomeno già noto da oltre un anno, solo da alcune settimane ha acquisito un certo spessore, con il culmine raggiunto con il sito staingate.org di denuncia, con l'obiettivo di diffondere il più possibile il problema e attendere una risposta ufficiale da parte della Mela. In più è stata istituita anche una petizione su Change.org, in cui si richiede alla società la riparazione gratuita per tutti gli utenti che hanno riscontrato la problematica. Ad oggi sono 438 i sostenitori della causa, con l'obiettivo di raggiungere complessivamente le 1000 firme.


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Il futuro di NVIDIA passa per i computer che apprendono

Carismatico, anticonformista, brillante ma con le idee molto chiare: così si presenta dal vivo Jen-Hsun "Jensen" Huang, nativo di Taiwan ma cresciuto negli USA, famoso agli appassionati per essere il CEO e presidente di NVIDIA fin dal 2008. Chiude oggi i battenti in via ufficiale il GTC 2015 tenutosi in Silicon Valley, quella stessa GPU Technology Conference della quale abbiamo dato ampia copertura in questi giorni sulle pagine di Hardware Upgrade.


Jen-Hsun "Jensen" Huang  

Rosario Grasso, invitato di Hardware Upgrade all'evento, ha avuto l'opportunità di intervistare Mr. Jensen, toccando temi importanti che offrono una panoramica esaustiva su quello che è il concetto di futuro per NVIDIA. Si commetterebbe un errore pensando che NVIDIA sia solo "quella delle schede video", e il concetto appare molto chiaro sentendolo direttamente dalle parole del CEO e presidente.

Certo, si parla anche di Pascal, la nuova architettura di GPU attesa per il 2016, ma anche e soprattutto di visual computing e tutto quello che questo comporta, in un mondo dove la realtà virtuale sta muovendo i propri passi uscendo dalla fantascienza. Il 50% delle informazioni raccolte dal cervello umano passa attraverso il senso della vista; da questo NVIDIA parte per mettere le basi a un nuovo approccio per il futuro, mettendo al centro il deep learning.

Macchine in grado di analizzare una grande mole di dati e apprendere col tempo, aprendo la strada ad applicazioni nel settore medico, nell'automotive e in molti altri campi. Gli assistenti vocali dei nostri smartphone sono un esempio di deep learning, visto che più passa il tempo più sono in grado di riconoscere frasi dalle diverse costruzioni e domande poste con diversi accenti. Spostandosi nel campo visual, un'automobile potrà riconoscere una situazione di potenziale pericolo e agire di conseguenza, così come una TAC potrà dare molte più risposte rispetto a quanto può fare già ora. Mai come ora vi auguriamo una buona visione.


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Un filamento composito con carbonio per la stampa 3D

Il grafene e la stampa 3D: il materiale più promettente e la tecnologia più interessante dei nostri giorni stanno arrivando ad un punto di incontro: Graphene 3D Lab ha infatti annunciato la disponibilità commerciale di un nuovo filamento composito contenente grafene e destinato alle stampanti FDM/FFF. La società, già al lavoro da tempo sullo sviluppo di materiali di stampa 3D con caratteristiche funzionali, distribuirà il nuovo filamento tramite il nuovo negozio BlackMagic3D, di proprietà della stessa Graphene 3D Lab.

Daniel Stolyarov, CEO di Graphene 3D Lab, ha commentato: "Graphene 3D è entusiasta di iniziare ad offrire il nuovo filamento Gonductive Graphene direttamente ai clienti aprendo così nuove strade alla creatività degli utenti di stampanti 3D. Saranno possibili ampie varietà di applicazioni, compresa la stampa di circuiti e di sensori capacitivi. Non vediamo l'ora di ricerver la risposta da parte della comunità della stampa 3D per proseguire il processo di sviluppo di un'ampia gamma di filamenti con capacità funzionali. E' un traguardo importante per Graphene 3D Lab nel raggiungimento dell'obiettivo di realizzare un ecosistema per la stampa 3D di dispositivi operativi"

Il filamento è di tipo composito e consiste in una miscela di termoplastica PLA e nanostrutture di carbonio , traendo da questo un'elevata conducibilità elettrica. Questo filamento offre quindi la possibilità di stampare circuiti ed elementi utilizzabili all'interno di un dispositivo elettronico. Il filamento è di colore nero, ha un diametro di 1,75mm ed una resistività di 1ohm/cm. Oltre alla possibilità di condurre corrente elettrica, il filamento ha inoltre una robustezza meccanica superiore a quella del PLA ed è in grado di poter essere usato per la schermatura elettromagnetica e di frequenze radio, trovando quindi possibilità applicative nel campo delle telecomunicazioni, del mondo medicale e del mondo aerospaziale e dei trasporti.

Il filamento Conductive Graphene è compatibile con tutte le stampanti in grado di estrudere filamento ad una temperatura di 170°-175°C e con piatto di stampa riscaldato. Disponibile per l'acquisto sul sito web BlackMagic3D al costo di 65$ per bobina di 200 grammi.


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AMD Freesync, Nvidia Titax X, Windows 10 gratis, Carbon3D e aquile temerarie in TGtech

L'edizione odierna di TGtech, registrata in uno dei pochi luoghi in Italia dove l'eclisse solare non si è fatta vedere a causa di una coltre di nubi, giustappone temerari pennuti, tecnologie che promettono di essere rivoluzionarie e inviati che soffrono il jet lag alle notizie in arrivo dal mondo della tecnologia. Apre le danze Paolo Corsini, che infila un uno-due parlando della nuova scheda video Nvidia GeForce GTX Titan X e della tecnologia AMD Freesync.

La parola passa poi a Nino Grasso, nella sua incarnazione Nino Gratis: è questa infatti una delle parole che è stata maggiormente accostata a Windows 10 in questa settimana. Nino ci rende edotti in merito a tutte le novità comunicate a proposito del prossimo sistema operativo di casa Microsoft.

Andrea Bai ci parla di stampa 3D, in particolare della nuova stampante a polimerizzazione di resina presentata da Carbon3D, una startup californiana, che in collaborazione con l'University of North Carolina ha sviluppato una tecnologia in grado di accelerare i tempi di stampa di due ordini di grandezza. Invece di realizzare un oggetto strato per strato, l'idea di Carbon3D permette di stampare l'oggetto in maniera continua.

Roberto Colombo ci porta invece sul dorso dell'aquila Darshan, che ha spiegato le sue ali dalla cima del grattacielo più alto del mondo il Burj Khalifa di Dubai (829,8 metri): il video prodotto dalla action camera Sony 'indossata' dal volatile è il terzo di una serie pensata per attirare l'attenzione del pubblico sulla tutela delle specie a rischio.

Rosario Grasso ci parla invece direttamente da San Josè, California, dove si sta tenendo la GPU Technology Conference 2015, organizzata da Nvidia. Interessanti i campi in cui vengono messe alla frusta le GPU della casa californiana, spicca tra tutti quello del Deep Learning.


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Galaxy S6 e S6 Edge anche in oro 24k: si parte da 2.300 euro e l'IVA è esclusa

Dopo l'Apple Watch di 115 mila dollari tempestato di diamanti, arriva un nuovo prodotto pensato per un'utenza estremamente esclusiva. Parliamo delle nuove personalizzazioni in oro da 24 carati, oro rosa e platino di Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge realizzate da Goldgenie. Il prezzo non è sicuramente alla portata di tutti, ma comunque non troppo esagerato se consideriamo i materiali pregiati utilizzati.

Samsung Galaxy S6 Edge

Si parte da circa 2.300 euro tasse naturalmente escluse per il modello più abbordabile, ovvero il Samsung Galaxy S6 tradizionale in oro da 24 carati, mentre tutti i modelli personalizzati da Goldgenie saranno venduti in una scatola in legno di ciliegio degna di un prodotto di gioielleria. Il dispositivo potrà essere inoltre personalizzato ulteriormente con un intaglio del nome dell'utente o di un suo motto personale.

Samsung ha finalmente abbandonato del tutto la proverbiale plastica sui suoi top di gamma della serie Galaxy S, proponendo ai propri utenti un prodotto che non sfigura di fronte alla concorrenza, che da tempo utilizza materiali più pregiati. Lo ha fatto unendo una scocca in metallo e un retro in vetro curvo, scegliendo inoltre tecnologie esclusive per introdurre anche un display di tipo curvo sulla famiglia di smartphone.

Ma i prodotti Goldgenie vanno come di consueto molto oltre e sono rivolti ad un pubblico decisamente esclusivo e ovviamente molto ricco. C'è chi definisce pacchiani i prodotti di questo tipo, chi invece sostiene che siano perfetti per ostentare la più becera opulenza. Ma è indubbio che prodotti di questo tipo abbiano un loro piccolo seguito, soprattutto considerando il riscontro di tipo pubblicitario che queste società ottengono mischiando procedure di lavorazione artigianale a prodotti di massa.

Samsung Galaxy S6 Platinum Goldgenie

Del resto, sotto la scocca i nuovi prodotti di Goldgenie sono praticamente identici alle controparti vendute da Samsung, e offrono le stesse performance sotto il loro guscio di lusso, oltre ad una garanzia a vita. Le fasi di preorder sono attive da venerdì 20 marzo e si concluderanno il 7 aprile, mentre dal 10 aprile verranno accettate le prime ordinazioni, con le prime consegne previste dopo 14 e 21 giorni dal lancio commerciale del dispositivo. E non dite che non vi avevamo avvisati!


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Acer C910 Chromebook ufficiale: stesse prestazioni di Pixel ma a metà prezzo

A poco più di una settimana dal rilascio di Chromebook Pixel da parte di Google, Acer svela C910 Chromebook, un nuovo notebook basato su Chrome OS in grado di pareggiare la potenza del concorrente ad un prezzo più competitivo. Acer offre adesso lo stesso i5-5200U del Pixel sul suo Chromebook, ma con un prezzo di base a partire da 499 dollari nel mercato statunitense. La dotazione di porte e la qualità del prodotto non sarà naturalmente la stessa del prodotto di Big G.

Acer C910 Chromebook

I Chromebook hanno preso piede oltreoceano, tuttavia il loro successo è ancora decisamente incerto su altri mercati. Google non riesce a venderne in grandi volumi, con Microsoft che fa di tutto per contrastare l'ondata dei notebook economici di Mountain View proponendo il suo Windows a prezzi stracciati agli OEM. Ma Chromebook non è un progetto morto, con Acer che si configura fra i maggiori produttori della categoria.

Il nuovo C910 Chromebook utilizza un processore Intel Core i5-5200U di quinta generazione, e viene proposto in due varianti con display LCD IPS Full HD (1920x1080) e HD (probabilmente Tn da 1366x768), entrambi con rivestimento anti-glare, ed entrambi con una diagonale da 15,6 pollici. Con un peso di 2,2kg e uno spessore di 24,2 mm, il nuovo computer portatile può resistere fino a 60kg di peso, e cadute da 45cm.

La batteria consente di raggiungere il pieno giorno lavorativo grazie ad un'autonomia di 8 ore in funzione, almeno stando ai dati rilasciati dalla società, mentre sul fronte della connettività avremo ampia scelta: Wi-Fi 802.11ac 2x2 con tecnologia MIMO, Bluetooth 4.0, due porte USB di cui una 3.0, e una porta HDMI. Acer C910 Chromebook supporta anche schede di memoria SD grazie ad un card reader integrato. La lista delle specifiche tecniche si completa infine con 4GB di RAM e 32GB per l'SSD integrato.

Acer C910 Chromebook

Si tratta di un modello simile ad Acer Chromebook 15, anche se più orientato alla produttività e con un hardware più veloce. Il nuovo C910 verrà lanciato negli Stati Uniti nel mese di aprile, ad un prezzo di base suggerito al pubblico di 499,99$, superiore a Chromebook 15 per via dell'hardware rinnovato. Il modello con display più avanzato avrà un costo di listino probabilmente più elevato, ancora non specificato dalla società. Non è chiaro, inoltre, se il nuovo notebook raggiungerà anche altri mercati oltre quello statunitense.


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Alibaba e SAIC Motor insieme per l'auto connessa in Cina

Written By Unknown on Minggu, 15 Maret 2015 | 23.47

Il colosso cinese dell'e-commerce, Alibaba, ha annunciato nei giorni scorsi una collaborazione con SAIC Motor, il principale produttore cinese di automobili, allo scopo di sviluppare un'automobile connessa seguendo le orme degli altri giganti della tecnologia nel tentativo di ritagliarsi uno spazio nel mondo dei veicoli stradali.

La collaborazione prevede un investimento congiunto di 1 miliardo di yuan (162 milioni di dollari) per lo sviluppo di una "Internet car" che, secondo la visione di Alibaba, sfrutterà le tecnologie come cloud e big data per offrire al pubblico una migliore esperienza di guida. Al di là di definire il progetto come "centrale per lo sviluppo della Internet car in Cina" e di suggerire la presenza di servizi di intrattenimento digitale, e-commerce, navigazione e comunicazioni, pochi altri dettagli sono stati rivelati.

SAIC Motor ha già in essere una serie di partnership con General Motors e Volkswagen e proprio con GM è stata istituita una compagna che offre per i veicoli prodotti e venduti in Cina servizi telematici, incluse applicazioni mobile e supporti alla navigazione.

La Cina è inoltre già all'opera per costruire le infrastrutture necessarie a supportare i veicoli connessi. Nel corso del mese di ottobre China Mobile e Deutsche Telekom hanno firmato un accordo per la creazione di una piattaforma per le auto connesse, dove il gruppo tedesco si occuperà di portare le tecnologie per le comunicazioni machine-to-machine, mentre China Mobile fornirà il network.

In questo scenario si inserisce anche Huawei che sta già impegnandosi nella ricerca e sviluppo delle reti di comunicazione mobile di quinta generazione, con un investimento di 600 milioni di dollari, prestando particolare attenzione alle architetture necessarie per supportare le automobili controllate da remoto.

L'automobile connessa di Alibaba e SAIC sarà pronta, stando agli annunci, nel corso del 2016.


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Samsung Galaxy S6 e S6 edge in preorder da Lunedì 16 Marzo

A partire da Lunedì 16 Marzo, sino al 9 Aprile, sarà possibile preordinare i nuovi smartphone Galaxy S6 e Galaxy S6 edge di Samsung, modelli che l'azienda coreana ha mostrato per la prima volta in occasione del Mobile World Congress di Barcellona la scorsa settimana.

Saranno le principali catene di elettronica di consumo oltre che i punti vendita degli operatori telefonici a raccogliere i preorder degli utenti. Per chi completerà l'acquisto tra 10 e 30 di Aprile un omaggio, il Wireless Charger Kit per ricaricare in modalità wireless la batteria di Galaxy S6 e di Galaxy S6 edge.

Samsung Galaxy S6 e Galaxy S6 edge saranno disponibili nei colori Bianco Perla, Nero Zaffiro, Oro Platino per entrambi i dispositivi, Blu Topazio, solo per Galaxy S6 e Verde Smeraldo, solo per Galaxy S6 edge, ai seguenti prezzi consigliati al pubblico:

  • Galaxy S6 32GB: 739 €
  • Galaxy S6 64GB: 849 €
  • Galaxy S6 edge 32GB: 889 €
  • Galaxy S6 edge 64GB: 999 €

A partire da Lunedì 16 Marzo sarà possibile, direttamente dal sito web Samsung, ricercare quale sia il punto vendita più vicino per poter procedere alla prenotazione.

Nella gallery le immagini ufficiali dei due smartphone Samsung basati su sistema operativo Android, caratterizzati da soluzioni sia estetiche che tecniche che li differenziano sensibilmente dalla precedente serie Galaxy S5.


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Vodafone e Cobra: un matromonio italiano per il mercato del M2M

Nel mese di Agosto 2014 Vodafone ha annunciato di aver completato l'acquisizione di Cobra, azienda italiana che ha iniziato l'attività circa 40 anni fa a Varese e specializzatasi nel corso degli anni nella produzione di componentistica per l'industria automobilistica. A Cobra si deve la produzione di una ricca serie di componenti e accessori che vengono utilizzati dalle case automobilistiche nei propri prodotti, oltre a vari prodotti venduti nel cosiddetto mercato dell'aftermarket.

Quando l'acquisizione è diventata pubblica ci si è domandati per quale motivo Vodafone avesse fatto questa scelta. Nei giorni scorsi, in occasione di una visita alla sede Cobra di Varese, l'azienda ha avuto occasione di spiegare per quale motivo sia stato fatto questo investimento e quali siano le prospettive future per Cobra e per Vodafone in generale nel settore del Machine to Machine, o M2M.

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Con questa sigla si vuole indicare tutti quei dispositivi, tipicamente di ridotte dimensioni, che sono dotati di varie tipologie di sensori al proprio interno e che sono connessi in qualche misura alla rete. I dati raccolti da questi prodotti vengono elaborati da altri sistemi, fornendo informazioni per varie tipologie di utilizzi. Un esempio molto semplice che è alla portata di tutti sono i navigatori satellitari di recente concezione: grazie ad una SIM dati integrata al loro interno possono ricevere informazioni dettagliate in tempo reale sulle condizioni del traffico, aiutando l'utilizzatore a percorrere la strada più rapida per giungere a destinazione. Usando la SIM questi prodotti sono però in grado anche di trasmettere informazioni sulle condizioni d'uso del veicolo, dati utili per capire il traffico così da fornire indicazioni ad altri automobilisti.

Gli esempi di come una connessione possa trasformare radicalmente uno strumento di utilizzo comune sono numerosi e vari. Uno viene da un'attività primordiale come quella dell'allevamento del bestiame: a un sistema di fornitura del mangime per mucche è stato integrato un sistema di logica con trasmissione dei dati così da fornire la miscela di cibo migliore, basandone la composizione sui dati di temperatura, umidità e condizioni climatiche generali che vengono elaborati in remoto e inviati al dispositivo.

Questi sembrano scenari di uso di nicchia limitati a pochi dispositivi, ma è vero il contrario. La sola Vodafone, nelle nazioni nelle quali è presente, gestisce un totale di circa 20 milioni di dispositivi machine to machine nei quali integra propri strumenti di connettività. Un business estremamente interessante per l'azienda, per molti versi quasi sconosciuto al vasto pubblico in quanto che sia un certo fornitore di connettività a provvedere a questi servizi in una tipologia di prodotti non è tipicamente comunicato. I dati di crescita del resto lo testimoniano chiaramente, con un passaggio da 2,5 milioni di dispositivi nel biennio 2009-2010 agli attuali oltre 20 milioni.

Nel mercato italiano la crescita è stata forse ancor più rapida: Vodafone gestisce con propri strumenti di connettività circa 2,8 milioni di di dispositivi presenti in Italia, con un incremento nell'ultimo anno del 132% rispetto al precedente. Collegati a questo interesse verso i dispositivi M2M sono gli investimenti portati avanti dall'azienda per sviluppare la propria rete di connettività ad alta velocità: 3,6 miliardi di Euro stanziati per raggiungere l'obiettivo di fornire connettività 4G al 90% della popolazione italiana (al momento si è raggiunta la quota del 74%).

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Come si inserisce l'acquisizione di Cobra in questo contesto? L'azienda varesina, presente con varie divisioni un po' in tutto il mondo ma con la maggior parte dei dipendenti che sono dislocati nelle sedi di Busto Arsizio e di Varese, è una realtà unica a livello globale nel settore dei dispositivi Machine to Machine.

Cobra infatti nel suo processo di sviluppo è stata in grado di integrare tutti gli elementi della catena del valore. Al proprio interno, infatti, Cobra provvede a test e design dei prodotti, alla loro costruzione per la componente hardware, alla connettività, allo sviluppo del software abbinato e da ultimo allo sviluppo della piattaforma di servizi abbinata. Per Vodafone queste peculiarità è una importante opportunità di sviluppo futuro, e da questo è nata l'operazione che ha portato all'acquisizione dell'azienda.

I frutti non sono tardati ad arrivare. L'ingresso di Vodafone ha permesso a Cobra di incrementare il fatturato del 30% nel corso di questi primi 6 mesi di lavoro congiunto rispetto a quanto registrato in passato, sfruttando la rete commerciale della capogruppo. Tutto questo grazie all'impegno diretto di Vodafone, che con l'acquisizione ha risanato la posizione debitoria dell'azienda e soprattutto aperto spazio ad una crescita del personale occupato soprattutto nelle sedi di Varese e Busto Arsizio.

Cobra è quindi strategica per Vodafone, con la prospettiva di diventare centro unico per le iniziative M2M della multinazione delle telecomunicazioni. In questo modo verrà sfruttata al meglio quella capacità maturata da Cobra negli anni di sviluppare al proprio interno tutte le componenti indispensabili per i propri prodotti, con particolare enfasi sulla parte software e dell'integrazione dei servizi che nel mondo dei dispositivi Machine to Machine riveste un ruolo fondamentale. Tutto questo, ed è una nota sicuramente positiva, prevedendo un'espansione occupazionale dell'azienda per il futuro e mantenendo un centro di eccellenza in Italia.

L'ambito Machine to Machine è quindi destinato, nell'ottica di Vodafone, ad assumere un peso sempre più importante nelle strategie di espansione futura dell'azienda. Se pensiamo a quali radicali cambiamenti e trasformazioni sia andata incontro l'industria automobilistica e a come le autovetture siano sempre più ricche e complete grazie alla tecnologia viene da pensare che questo sia, in prospettiva futura, un settore molto interessante nel quale ritagliare una posizione. Acquisendo Cobra Vodafone ha raggiunto molto rapidamente questo risultato.


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La BBC lancia un microcomputer gratuito per indirizzare le nuove generazioni verso la programmazione

Forse non tutti sanno che uno dei primi computer domestici di tutti i tempi è stato creato proprio dalla BBC. Si tratta del BBC Micro, introdotto per la prima volta sul mercato dalla nota emittente televisiva britannica addirittura il 1º dicembre 1981. Sulle orme di quella iniziativa, adesso, la BBC lancia un nuovo programma all'interno del Make It Digital.

Micro Bit

Alla base della nuova iniziativa troviamo un microcomputer che sarà distribuito gratuitamente ai bambini di 11 e 12 anni, allo scopo di insegnare loro l'arte della programmazione all'interno di una cornice ludica. La BBC vede il nuovo dispositivo, chiamato per il momento con il nome in codice di Micro Bit, come una sorta di "trampolino di lancio" verso piattaforme più complesse come Raspberry Pi, Arduino, Galileo e Kano.

Il dispositivo è molto piccolo e si può tenere facilmente sul palmo di una mano. I bambini saranno in grado di generare codice stabilendo in quale sequenza devono accendersi i LED che si trovano sul dispositivo. La BBC sta lavorando con alcuni partner come Arm, Microsoft e Samsung e spera di lanciare Micro Bit nel prossimo settembre, rendendolo compatibile con tre linguaggi di programmazione: Touch Develop, Python e C++.

Un'iniziativa che ci riporta indietro all'alba della programmazione domestica, che decretò il successo di alcuni grandi autori di videogiochi come David Braben, Jeff Minter e Geoff Crammond.

Il programma Make It Digital della BBC si concentrerà sui videogiochi in vari modi: tra le altre cose, ad esempio, è previsto uno sceneggiato TV dedicato a Grand Theft Auto, considerato come uno dei più grandi "successi di programmazione partoriti in Gran Bretagna".

Altri dettagli si trovano sul sito della BBC.


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CrystalDiskMark

scheda aggiornata 2 giorni fa

Utility che permette di analizzare le prestazioni del proprio hard disk, misurando le velocità di lettura e scrittura sia sequenziali che random.


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Un nuovo ransomware attacca i giocatori

Il ransomware è un tipo di malware che limita l'accesso al software infettato richiedendo un riscatto (ransom in inglese) da pagare per rimuovere il blocco. Basta visitare un sito web a rischio o scaricare un software maligno per far sì che il malware sia in grado di crittografare i file presenti sul computer e mantenerli bloccati fin quando non si sarà effettuato il pagamento.

Malware di questo tipo sono molto popolari soprattutto sui siti porno, ma in passato anche alcune stazioni di polizia hanno subito degli attacchi di questo tipo. Il bersaglio successivo? I giocatori.

Secondo quanto riferisce Vadim Kotov di Bromium Labs, è stato individuato un nuovo ransomware che si diffonde tramite i contenuti in Flash e sfruttando una falla di Internet Explorer, e che attacca specificamente i videogiochi installati nel sistema. Se i giocatori vogliono riprendere a giocare o riottenere tutta la progressione sbloccata fino a quel momento attraverso ore e ore di gioco devono pagare il "riscatto".

La nuova forma di malware, conosciuta negli ambienti di sicurezza come TeslaCrypt, è stata scoperta da Fabian Wosar di Emsisoft nello scorso febbraio e riuscirebbe a infiltrarsi in 40 giochi molto popolari, tra i quali troviamo Call of Duty, Star Craft 2, Diablo, Fallout 3, Minecraft, Half-Life 2, Dragon Age: Origins, Skyrim, Star Wars: The Knights Of The Old Republic, WarCraft 3, F.E.A.R, Saint Rows 2, Assassin's Creed, S.T.A.L.K.E.R. e Resident Evil 4.

Una volta che il computer è infetto è possibile che il malware riesca ad attaccare altri software installati, anche iTunes e i documenti di Office. "Al momento non c'è purtroppo un modo per sbloccare gratuitamente i file infetti", si legge su Bleeping Computer.

Il modo migliore per evitare che il computer si infetti è quindi la prevenzione. Kotov consiglia di mantenere il browser web e tutti i plugin i più aggiornati possibile, di fare continuamente il backup dei file e di prestare attenzione anche ai file sincronizzati sugli archivi online come Dropbox. "Il malware può arrivare fin lì", conclude infatti Kotov.


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FastWeb e InnoVits insieme al Global Enterpreneur Congress 2015

Da lunedì 16 a giovedì 19 marzo si terrà a Milano l'edizione 2015 del Global Enterpreneurship Congress, evento internazionale dove imprese, investitori, ricercatori, opinion leader e policy maker si confronteranno a 360 gradi sui temi dell'innovazione e dei modelli per la nascita e la crescita di nuove imprese e di nuovi imprenditori.

Si segnala in particolare la partecipazione di InnoVits, associazione no-profit che si pone l'obiettivo di stimolare lo sviluppo imprenditoriale mediante il confronto tra startupper e manager e che nel contesto dell'evento organizzerà tre appuntamenti che permetteranno di esplorare pratiche, metodologie e approcci innovativi derivanti dal mondo delle startup per contaminare le filosofie e le culture di gestioni d'impresa più tradizionali.

"La missione di InnoVits è favorire l'innovazione promuovendo la collaborazione fra manager e startup. Dal 2010 costruiamo un ponte culturale fra il mondo corporate e le startup facendo leva sul meglio delle due culture: l'esperienza dei manager nel dirigere un'azienda strutturata e l'agilità degli imprenditori. I contenuti che InnoVits porta al GEC2015 rappresentano un saggio del lavoro svolto, con passione, fino ad oggi e del patrimonio di talenti e competenze che mettiamo a disposizione dell'ecosistema dell'innovazione" ha dichiarato il presidente di InnoVits, Roberto Sapio.

Il primo appuntamento è per martedì 17 marzo alle ore 14:30 con la tavola rotonda dal titolo "Established firms and Startups: the corporate entrepreneur's role" che affronterà il tema dell'applicazione nelle realtà aziendali consolidate delle metodologie utilizzate nel mondo delle startup. Mentre l'ultimo dei tre appuntamenti è fissato per giovedì 19 marzo con il workshop How to effectively evaluate new business ideas, based on your innovation appetite", durante il quale verrano illustrate le metodologie e i modelli di valutazione delle idee di business attraverso l'interazione continua con il pubblico presente.

Molto interessante è il secondo appuntamento dei tre, la "Startup Competition Final 2015"di mercoledì 18 marzo a partire dalle ore 16:00 durante la quale cinque startup finaliste selezionate nel percorso di accelerazione di InnoVits illustreranno i propri progetti innovativi e si misureranno con una giuria composta da risk investor, business angel e manager che dovranno valutare le idee progettuali e la sostenibilità dei modelli di business.

A contendersi il podio:

-100kmdaMilano, il portale che propone gite fuoriporta e itinerari insoliti, il tutto senza valigia, in giornata, in un raggio di 100 chilometri da Milano;
-Driver2Home, il servizio che fornisce un autista per la propria auto quando non si è nelle condizioni di guidare;
-Endo–SIGHT, il sistema di navigazione in ambito sanitario basato sulla Realtà Aumentata in 3D in grado di guidare i chirurghi con estrema precisione all'interno del corpo umano;
-MySchoolLAB, la piattaforma di apprendimento aperto per le materie scientifiche e tecniche basata su un innovativo motore di ricerca semantico;
-Vicinidicasa, il social network collaborativo di quartiere che permette di conoscere i propri vicini e di condividere esperienze, oggetti e conoscenza;

Anche Fastweb parteciperà all'evento, in qualità di main sponsor di InnoVits. "Fastweb sostiene InnoVits al GEC2015, uno degli appuntamenti internazionali più importanti nell'ambito dello sviluppo di nuova imprenditorialità, perché crede nell'innovazione e nella diffusione della cultura digitale. La collaborazione con InnoVits testimonia il continuo interesse ed impegno di Fastweb verso le iniziative che incoraggiano e diffondono la cultura digitale e l'innovazione, ribadendo il proprio ruolo distintivo nel facilitare la transizione delle persone e delle aziende verso la vita digitale" ha commentato Federico Ciccone, Chief of Marketing and Customer Experience Officer di Fastweb.


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Nella nuova Technical Preview di Windows 10 lo Start Menu sarà trasparente

Written By Unknown on Minggu, 08 Maret 2015 | 23.46

Alcune fonti online segnalano per imminente il rilascio di una nuova Technical Preview di Windows 10 da parte di Microsoft. Se le informazioni dovessero essere confermate si tratterebbe di Windows 10 build 10031.

Stando alle medesime indiscrezioni, inoltre, la nuova build di Windows 10 Technical Preview introdurrà un rinnovato Start Menu che supporterà la trasparenza; la medesima caratteristica sarà anche disponibile per lo Start Screen. L'utente dovrebbe quindi avere la possibilità di intervenire anche su tale parametro in fase di configurazione, e probabilmente il livello di trasparenza potrà essere definito nei medesimi pannelli dai quali si imposta il colore di sfondo e il tema.

Il supporto alla trasparenza per il menu Start non è certo una funzionalità di sistema evoluta, ma appartiene al gruppo di richieste fatte dagli utenti e raccolte da Microsoft ormai da alcuni mesi. Ben più significativa è invece l'integrazione del nuovo Project Spartan, il browser web alternativo a Internet Explorer che dovrebbe essere disponibile in questa Technical Preview.

Il rilascio della nuova build dovrebbe avvenire con le ormai note modalità: attraverso gli strumenti integrati nel sistema operativo tutti gli utenti iscritti al Windows Insider Program riceveranno la notifica della disponibilità di una nuova build e potranno avviare l'upgrade del proprio sistema in modo estremamente semplice.

Saranno verosimilmente previste anche le immagini ISO per chi sceglierà di installare e aggiornare il proprio sistema in modo più tradizionale.


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MWC 2015: gli annunci, le novità e il nostro punto di vista

Si è chiusa ieri la 4 giorni del Mobile World Congress 2015, alla quale dobbiamo però aggiungere la giornata di Domenica 1 Marzo che precede l'apertura ufficiale della fiera. Buona parte degli annunci di nuove soluzioni sono stati infatti fatti proprio tra pomeriggio e sera di Domenica, in un frenetico spostarsi da una location all'altra nella bella Barcellona così da poter essere presenti a tutti gli eventi. E' ormai questa una tradizione delle fiere internazionali, ben evidente al MWC, al CES di Las Vegas e all'IFA di Berlino: prima dell'apertura ufficiale della fiera le aziende più importanti, con eventi stampa appositamente previsti, annunciano quanto renderanno disponibile sul mercato nelle settimane a seguire.

Perché questa scelta? L'obiettivo è quello di cercare di ottenere maggiore visibilità possibile per i propri annunci, sfruttando la presenza nei giorni della fiera di tutta la stampa di settore, allo stesso tempo però togliendosi dalle giornate ufficiali della fiera così da catturare quanto più interesse possibile. Ecco quindi Domenica 1 Marzo gli eventi di HTC, Huawei e Samsung che hanno anticipato quelli in contemporanea del Lunedì mattina di Microsoft, Sony e Qualcomm. La risultante? Attorno alle ore 12 di Lunedì 2 Marzo, prima giornata del MWC, la sensazione comune tra gli addetti ai lavori è stata quella che tutto fosse ormai concluso e che di fatto la fiera potesse venir archiviata, quantomeno dal punto di vista della copertura editoriale ai principali lanci prodotto.

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Gli smartphone sono stati al centro del Mobile World Congress, e diversamente del resto non poteva essere. I recenti dati forniti da Gartner evidenziano come nel corso del 2014 siano stati venduti circa 1,25 miliardi di smartphone a livello globale, con una crescita del 28% rispetto ai 12 mesi precedenti. Un settore trainato dal marketing delle proposte top di gamma, quelle che tutti gli utenti bramano di avere per via delle caratteristiche tecniche e della costruzione di qualità, ma dove i veri volumi sono fatti dai prodotti di fascia media ed entry level che sono caratterizzati dai numeri di vendita più elevati.

L'edizione 2015 del Mobile World Congress verrà anche sicuramente ricordata come quella degli smartwatch, presentati da varie aziende finalmente con forme che strizzano l'occhio al design tipico degli orologi da polso e funzionalità che tendono a dipendere sempre di meno dalla costante connessione con uno smartphone. E' questa la direzione che il mercato ha scelto di seguire per questa categoria di prodotti, alla ricerca di una propria identità ben precisa che li porti ad essere sempre meno accessori superflui e sempre più soluzioni in grado di rappresentare una valida alternativa all'avere con se uno smartphone in tante condizioni di utilizzo.

Da evidenziare come accanto agli smartwatch non siano mancati altri dispositivi indossabili; i braccialetti fitness continuano a beneficiare di una notevole diffusione di mercato grazie all'interesse degli utenti verso un monitoraggio delle proprie attività e più in generale delle proprie condizioni di salute ma molti smartwatch iniziano ad integrare anche le funzioni tipiche dei braccialetti fitness. Anche per questo motivo le stime per l'anno 2015 prevedono una importante crescita nelle vendite di fitness band rispetto al 2014, ma una crescita di popolarità addirittura superiore per gli smartwatch che arriveranno, secondo le previsioni, a essere venduti in numeri superiori a quelli dei braccialetti fitness.

Spiccava, salvo poche eccezioni, l'assenza di tablet tra i padiglioni del Mobile World Congress quando nelle precedenti edizioni della fiera di Barcellona questi prodotti sono stati posti al centro di molti annunci. Il mercato dei tablet è giunto ad una fase di piena maturità, con vendite che si sono stabilizzate attorno alla soglia dei 300 milioni di pezzi all'anno e con una certa difficoltà da parte dei produttori a sviluppare qualcosa che sia radicalmente nuovo sia in termini di design sia di funzionalità. Difficile, alla luce di questo scenario, fare annunci che possano catalizzare l'attenzione o quantomeno risultare alla pari, per impatto mediatico, a quelli degli smartphone top di gamma.

Un tema nuovo emerso al MWC, ma ripreso negli stessi giorni al Game Developer Conference di San Francisco, è quello legato ai visori per la realtà virtuale. E' questo un argomento che può sembrare fuori luogo in un evento come il Mobile World Congress ma che assume valenza pensando alla volontà di molte aziende di diversificare la propria offerta da una gamma che troppo dipende dai soli modelli smartphone: la stessa considerazione può essere del resto fatta anche per gli smartwatch e per i braccialetti fitness. I visori VR, e la realtà virtuale in generale, catturano l'attenzione del pubblico e promettono nuove meraviglie visive ma sono ancora ben lontani da diventare una realtà commerciale e, soprattutto, strumenti che possano trovare numerosi e concreti ambiti di utilizzo sia in ambito professionale come in quello personale. Sarà interessante seguirne l'evoluzione nel corso dei prossimi mesi, a partire dall'IFA di Berlino a inizio Settembre.

Con le prossime pagine vogliamo riassumere quali siano stati i principali annunci delle varie aziende presenti tra i padiglioni della fiera di Barcellona, lasciando l'ultima pagina a quelle che sono le considerazioni di chi della redazione di Hardware Upgrade ha girato tra gli stand del MWC 2015.


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Con FREAK traffico HTTPS a rischio anche su Windows

Alcune ore fa Microsoft ha reso noto che anche i sistemi operativi Windows sono affetti dalla vulnerabilità presente nel protocollo SSL/TLS e denominata FREAK, acronimo di Factoring attack on RSA-EXPORT Keys. Si tratta di una vulnerabilità che, pare, sia presente da parecchi anni; nelle scorse settimane era stata individuata anche in sistemi operativi Android, iOS, Blackberry e Mac OS X.

Si tratta quindi di un problema piuttosto diffuso, e proprio in ragione di tale popolarità risulta essere preoccupante. Le informazioni di Microsoft relative a questo problema sono disponibili a questo indirizzo mentre altre risorse di approfondimento in merito a FREAK sono raccolte qui.

Con un attacco Man In The Middle sarebbe di fatto possibile posizionarsi tra un client vulnerabile e un server vulnerabile, una volta fatto ciò l'attaccante potrà inviare appositi pacchetti tali da reimpostare un livello di crittografia basso e basato su chiavi RSA a 512bit.

Alcune fonti indicano che per portare a termine l'attacco siano necessarie circa 7 ore di elaborazione al termine delle quali, entrando in possesso della chiave crittografica, è possibile intercettare il traffico HTTPS scambiato tra client e server.

Al momento attuale solo gli utenti di Chrome su sistemi operativi Mac OS X sono al sicuro avendo ricevuto un apposito aggiornamento, mentre da parte di Microsoft è stato reso pubblico un workaround che risolve il problema su sistemi Windows con Internet Explorer.


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Audacity

scheda aggiornata 2 giorni fa

Audacity è un software open source per registrare ed editare file audio. Dotato di un'interfaccia molto semplice, consente di registrare tracce audio in tempo reale attraverso un microfono o un mixer collegato al computer. Con alcune schede audio consente anche di catturare l'audio in streaming. I file editati possono essere esportati in diversi formati molto comuni.


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Al Salone di Ginevra, l'esperienza della Lamborghini Huracán in realtà virtuale

Al Salone di Ginevra, Lamborghini e Samsung usano la nuova soluzione di realtà virtuale Gear VR per offrire un'esperienza di guida realistica a tutti gli appassionati di auto e di tecnologia. I visitatori si sentiranno come se stessero davvero pilotando la supersportiva Lamborghini, immersi tra suoni, colori e immagini caratteristici di quell'ambientazione.

Samsung Gear VR

Tutto questo è possibile tramite il visore Samsung Gear VR con tecnologia Oculus già presentato da Samsung. L'esperienza presente a Ginevra viene definita Sport, e viene descritta come un percorso su curve a strapiombo della costiera amalfitana.

Successivamente, saranno disponibili altri contenuti scaricabili: Strada, un viaggio alla scoperta delle meraviglie della città di Amalfi, e Corsa per provare il brivido della velocità sul circuito di Imola e sentirsi come un vero pilota professionista in gara.

Samsung Gear VR è in vendita a €199. Altri dettagli si trovano qui.


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La 'stangatina' si ritorce contro gli operatori: multate TIM e Vodafone

L'Antitrust ha sanzionato Telecom (400mila euro) e Vodafone (500mila euro) per pratiche commerciali scorrette, relative alla mancata disattivazione di servizi che sarebbero divenuti di lì a breve a pagamento. Ci riferiamo nella fattispecie di Lo Sai e Chiama ora di TIM, e Chiamami e Recall di Vodafone, a pagamento per gli utenti di entrambi gli operatori dalla scorsa estate.

Si erano scagliate contro i due carrier molte associazioni a tutela dei consumatori, fra cui Federconsumatori reclamava l'esigenza di una giusta informazione a riguardo: "I due gestori se la stanno prendendo molto comoda nell'informare i propri clienti della prossima novità", dichiarava a tempo debito l'associazione. Ma gli operatori hanno fatto anche un altro errore, e questo non è stato perdonato dall'Autorità Garante.

La scorrettezza della condotta di TIM e Vodafone consiste "nell'aver mantenuto attivi questi servizi sulle SIM vendute prima del 14 giugno 2014, anche dopo la loro trasformazione in onerosi, imponendo ai clienti l'acquisizione implicita del consenso a fruirne se non avevano provveduto di propria iniziativa a disattivarli". Si tratta di pratiche commerciali aggressive, riconducibili a forniture non richieste secondo l'Antitrust.

Se Atene piange, Sparta non ride. Anche Wind riceve una sanzione dall'Autorità per via di un'altra pratica commerciale scorretta, relativa all'attivazione "unilaterale di un servizio oneroso chiamato Service Card a carico dei clienti di telefonia mobile". Una pratica parimenti aggressiva che costerà all'operatore telefonico una multa di 250 mila euro.


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Studio: scelte morali non cattive da parte dei giocatori

Probabilmente l'opinione pubblica vede le cose in maniera diversa: soprattutto certi giochi multiplayer tirano fuori dai giocatori la loro parte peggiore e maggiormente competitiva. Ma uno studio sulle scelte morali all'interno dei giochi che offrono questo tipo di opzione dimostra il contrario.

BioShock

Durante il suo keynote al GDC 2015, la ricercatrice e technical evangelist di Microsoft Amanda Lange ha detto che ha avuto l'idea di indagare su questo argomento dopo aver ascoltato un intervento di Peter Molyneux al PAX 2013 a proposito di Fable. "Abbiamo dedicato tempo per rifinire il lato malvagio di Fable, ma solo il 10% dei giocatori ha deciso di imboccare questo percorso", diceva Molyneux in quell'occasione, secondo quanto riferisce la Lange.

Secondo gli studi di quest'ultima, però, il gap tra chi sceglie la strada del bene e chi sceglie quella del male è più ridotto. Orientativamente il 60% dei giocatori sceglie il bene, mentre il 40% propende per altre strade, ma la rilevazione è più difficile di quanto possa sembrare. "Alcuni giocatori completano i giochi due volte: la prima volta scelgono la strada del bene, e poi riaffrontano l'intera esperienza per verificare cosa sarebbe successo se avessero scelto il male".

La Lange ha sottoposto il sondaggio a mille giocatori. Il 60% di loro ha detto di scegliere solitamente la strada del bene, mentre solo il 5% propende esclusivamente per il male. Il 35% dei giocatori invece decide caso per caso in funzione del tipo di scelta a cui viene sottoposto. Coloro che affrontano i giochi due volte, inoltre, nel 50% dei casi hanno detto che per il secondo playthrough preferiscono le scelte morali cattive.

Naturalmente bisogna anche discriminare fra scelte e scelte. Ad esempio uccidere le Sorelline di BioShock potrebbe essere visto come un atto malvagio perché non giustificabile. Altri tipi di scelte, come il finale di Spec Ops: The Line o le scelte di The Walking Dead, invece sono più complesse e non è sempre immediato distinguere tra giusto e sbagliato.


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Haier: al MWC nuova gamma di smartphone Voyage

Written By Unknown on Minggu, 01 Maret 2015 | 23.47

Haier è un vero e proprio colosso nel mondo degli elettrodomestici e da qualche tempo a questa parte l'azienda cinese ha deciso di fare parte anche dell'universo della telefonia mobile. Sono molti i nuovi prodotti lanciati in occasione del Mobile World Congress di Barcellona, con una collezione che il marchio ha deciso di denominare 'Voyage'.

Il primo della lista è Haier Voyage G30, terminale entry level Dual SIM con display da 4,5", fotocamera da 5 megapixel autofocus e finitura 'metallo soft-touch'. Il comunicato stampa è povero di informazioni, ma di questo modello cita l'utilizzo di un chip a 28nm a basso consumo e un'autonomia in standby fino a 270 ore.

Ha un corpo in alluminio da 7,9 millimetri di spessore invece Haier Voyage I70, basato questa volta su processore Octa-core da 1,5GHz: offre display HD IPS da 5", fotocamera AF f/2.2 da 13 megapixel con dual LED e sensore a infrarossi. Non viene citato il quantitativo di RAM.

Top di gamma è Haier Voyage V5, un terminale 4G LTE con processore Octa-core 64-bit operante alla frequenza massima di 1,7GHz, caratterizzato da display Full HD IPS da 5,5 pollici. Spessore di 7,9mm, corpo in alluminio, fotocamera frontale da 5 megapixel, fotocamera posteriore con modulo Sony IMX 214 stacked II da 13 megapixel con flash Dual LED completano il quadro, ma anche in questo caso mancano indicazioni sul quantitativo di RAM.

Haier E-ZY A6 e A8 sono invece prodotti destinati alla fascia senior: li caratterizza un'interfaccia con grandi icone colorate, altoparlante ad alto volume compatibile con apparecchi acustici, base per la ricarica. Tra le specifiche il tasto SOS per contattare in modo automatico 5 numeri in caso di emergenza.

Il fratello maggiore, L'E-ZY A8, è equipaggiato da processore quad-core da 1.3GHz, schermo panoramico da 4.5" (11,4 cm), fotocamera da 5.0MP e altre funzioni come il controllo remoto del televisore e dell'aria condizionata. La base di ricarica di questo modello è anche dotata anche di un pratico altoparlante, in modo da fare da vivavoce.


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Tutte le novità LG al Mobile World Congress 2015

Ormai da qualche anno a questa parte il colosso coreano LG ha deciso di non sfruttare la rampa di lancio del Mobile World Congress per lanciare i propri dispositivi top di gamma, riservando loro un evento di lancio apposito più avanti nel corso dell'anno. Questa decisione non toglie comunque interesse agli annunci dedicati ai terminali di fascia medio/bassa che il produttore ha svelato proprio negli ultimi giorni e che qui a Barcellona mostra in anteprima mondiale. 

Tra questi abbiamo anche 4 smartphone che giungeranno nella nostra penisola. Parliamo di LG Magna, Spirit, Leon e Joy. Quattro soluzioni che promettono di portare caratteristiche e funzioni interessanti anche una fascia di mercato caratterizzata da prezzi contenuti. Tutti e quattro i prodotti saranno infatti posizionati sul nostro mercato ad un prezzo inferiore ai 200 euro.

La strategia di LG per questo 2015 è del resto proprio quella di posizionarsi sul mercato con dispositivi validi in ogni fascia di prezzo, in modo da incontrare le esigenze di ogni tipo di utenza fornendo sempre soluzioni all'altezza della situazione e che, soprattutto, si distinguano dalle proposte concorrenti.

Per questo motivo, a partire da questa nuova serie di dispositivi low-end, tutte le soluzioni con display di dimensioni maggiori di 4,7 pollici avranno un design leggermente curvo, e quindi più ergonomico; mentre tutte le soluzioni con display che offrono una diagonale superiore ai 4,5 pollici avranno i tasti nella parte posteriore, proprio come gli ultimi top di gamma.

Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di vedere in anteprima i nuovi smartphone sopra citati e in compagnia di Raffaele Cinquegrana, responsabile dei prodotti per LG Italia, ve li mostriamo nel video riportato qui di seguito.

Riassumiamo dunque le caratteristiche tecniche dei quattro nuovi smartphone LG. Partendo dal più grande, LG Magna, abbiamo un display da 5 pollici a risoluzione HD, ovvero 1280x720 pixel, per una densità di pixel di 294 ppi. Il processore è un quad-core mentre la memoria RAM ammonta a 1 GB. La memoria interna sarà di 8 GB, ovviamente espandibile, e non manca una fotocamera posteriore con sensore da 8 megapixel a cui fa il paio una fronale da 5. Il sistema operativo è Android 5.0 Lollipop mentre la batteria offre una capacità di 2540 mAh.

LG Spirit è il secondo in gamma per dimensioni del display. Parliamo infatti di 4,7 pollici di diagonale con una risoluzione ancora una volta HD. In questo caso la densità di pixel è di 312 ppi per via della diagonale inferiore. Il processore quad-core offre una sequenza operativa di 1,2 o 1,3 GHz, in base al mercato di riferimento, mentre le fotocamera hanno risoluzioni rispettivamente di 8 o 5 megapixel per la principale e 1 megapixel per la frontale. Anche in questo caso il sistema operativo è Lollipo ma troviamo il supporto alle reti LTE e una batteria leggermente più piccola, solo 2100 mAh.

LG Leon è il terzo in ordine di dimensioni e si distingue per un display da 4,5 pollici FWVGA, ovvero 854x480 pixel e una densità conseguente di 220 ppi. Il processore è lo stesso dei due modelli precendenti, anche in questo caso con frequenza variabile a seconda del mercato. La fotocamera principale è da 5 o 8 megapixel mentre quella frontale è solo VGA. La batteria offre una capacità di 1900 mAh e anche per Leon abbiamo la compatibilità con le reti 4G.

LG Joy offre infine un display ancora più piccolo, solo 4 pollici di diagonale con risoluzione WVGA, ovvero 800x480 pixel. In questo caso le versioni del processore sono due ma in entrambi i casi la frequenza di clock è di 1,2GHz. A variare di mercato in mercato sarà in questo caso l'architettura, dual-core o quad-core. La batteria è anche in questo caso da 1900 mAh ma non abbiamo la connettività LTE. Il sistema operativo potrà essere Lollipop o KitKat, mentre la fotocamera sarà da5 megapixel nella parte posteriore e VGA in quella frontale.

Ma non finisce qui, il Mobile World Congress 2015 è infatti anche l'occasione per portare in Europa e quindi anche in Italia il nuovo LG G Flex 2. Annunciato al CES 2015 di Las Vegas, LG G Flex 2 si caratterizza naturalmente per il suo display da 5,5" P-OLED curvo a risoluzione Full-HD. Lo smartphone è però decisamente interessante anche sotto la scocca, rappresentando uno fra i punti di riferimento attuali in termini di performance grazie al suo processore Qualcomm Snapdragon 810 integrato, supportato da 2GB di RAM DDR4.

Come sul precedente modello, la scocca posteriore è realizzata con una plastica "Self Healing", in grado di auto-rigenerarsi in pochi secondi da eventuali graffi. La batteria integrata è da 3.000mAh e può essere ricaricata da 0 a 50% in poco più di mezzora grazie alla tecnologia Fast Charge proprietaria.

Insieme ai nuovi smartphone non poteva poi mancare un prodotto rientrante nella categoria dei wearable. Parliamo di Watch Urban che migliora alcuni aspetti del già ottimo G Watch R in un design ancora più simile a quello di un vero orologio.

Watch Urban sarà caratterizzato da un display da 1,3 pollici dotato di tecnologia P-OLED e di una risoluzione pari a 320x320 pixel che si traduce in una densità di pixel che si aggira intorno ai 245 ppi, una definizione non certo da primato ma comunque molto buona. All'interno dello smartwatch troviamo un preocessore Qualcomm Snapdragon 400 operante alla massima frequenza di 1,2GHz, coadiuvato nel suo compito da 512 MB di memoria RAM e 4 GB di memoria interna dedicata allo storage. Non mancano sensori come un giroscopio, accelerometro e bussola a 9 assi, barometro e sensore per la rilevazione del battito cardiaco.


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Liquid Jade Z: il nuovo smartphone Android di Acer

I primi annunci dal Mobile World Congress 2015 di Barcellona provengono da Acer con Liquid Jade Z, il nuovo smartphone top di gamma dell'azienda taiwanese che punta ad abbinare buone caratteristiche tecniche a un costo contenuto in 199€ nella regione EMEA.

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Questo modello riprende le linee guida della famiglia Jade, con un display da 5 pollici di diagonale con risoluzione HD e pannello IPS costruito con Gorilla Glass e Zero Air Gap. L'architettura prevede un SoC Mediatek quad core con supporto ai 64bit, non meglio specificato nel comunicato stampa di presentazione, con supporto alla connettività 4G LTE (Cat.4). Completano le specifiche tecniche una fotocamera posteriore da 13MP con apertura focale massima di f/1.8, mentre la fotocamera anteriore ha sensore da 5 Mpixel con apertura focale di f/2.2.

Con particolare riferimento alla qualità fotografica di Liquid Jade Z Acer segnala anche le seguenti caratteristiche:

  • Everything brighter grazie all'apertura f/1.8, la luce raggiunge il sensore per il 20%1 in più e Bright Magic integra più immagini in un unico scatto;
  • Selfie perfetti con Bright Magic Selfie che regola i controluce anche in condizioni di scarsa illuminazione;
  • Controllo dell'esposizione con un dito per regolare la messa a fuoco e l'esposizione indipendentemente, per scatti sempre chiari;

Spessore di 7,9 millimetri e peso di 110 grammi completano le specifiche di questo nuovo terminale Android. La disponibilità in commercio è attesa a partire dal mese di Marzo.


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Acer Liquid Z e M: un trio di smartphone, anche con Windows Phone 8.1

Al Mobile World Congress Acer presenta una nuova gamma di smartphone Android che puntano su specifiche tecniche interessanti abbinate a prezzi molto aggressivi. Parliamo di Liquid Z220 e Liquid Z520, proposti rispettivamente in Europa a 89€ e 129€ con commercializzazione rispettivamente da Marzo e da Aprile.

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Liquid Z220

Acer propone Liquid Z220 a quegli utenti che sono alla ricerca di un secondo terminale da affiancare allo smartphone principale. Disponibile anche in versione con supporto a 2 SIM, Z220 è basato su processore Qualcomm Snapdragon 200 con architettura dual core e frequenza di clock di 1,2 GHz; integra fotocamera posteriore da 5 MP e frontale da 2 MP, abbinato a sistema operativo Google Android 5.0 (Lollipop), 8 Gbytes di memoria storage e 1 Gbyte di memoria di sistema.

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Liquid Z520

In Liquid Z520 troviamo alcune caratteristiche tecniche più evolute rispetto al modello Z220, come la fotocamera posteriore che passa a un sensore da 8 Mpixel e il sottosistema DTS Studio Sound per una migliore riproduzione audio.

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Liquid M220 si differenzia dagli altri due modelli, nonché dalla recente produzione di Acer, per essere il primo smartphone Acer basato su sistema operativo Windows Phone 8.1. Avremo modo di verificare nei prossimi giorni se anche altri produttori abbiano intenzione di giocare la carta del supporto al sistema operativo Windows Phone 8.1, così da meglio differenziarsi dai concorrenti e poter in qualche misura svincolarsi dalla piattaforma Android.

Le caratteristiche tecniche di questo prodotto vedono un display da 4 pollici di diagonale, fotocamera posteriore da 5 MP e frontale da 2 MP: specifiche tecniche che posizionano Liquid M220 nel segmento d'ingresso del mercato, forte del resto di un prezzo indicato in 79€ nel mercato EMEA. Commercializzazione a partire dal mese di Aprile.


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Liquid Leap+: il wearable di Acer multi sistema operativo

Non solo smartphone per Acer al Mobile World Congress. La fiera di Barcellona è occasione per l'azienda taiwanese anche di presentare il proprio nuovo fitness band, modello Liquid Leap+. Con questo modelli Acer ha implementato supporto ai sistemi operativi Windows, Android e iOS permettendone quindi il collegamento con pressoché tutte le tipologie di device mobile presenti in commercio.

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La costruzione meccanica prevede un display da 1 pollice di diagonale, integrato all'interno di un cinturino in plastica morbida disponibile in 3 colori diversi (nero, rosa fucsia e verde lime). Oltre alle tradizionali funzionalità tipiche degli activity tracker, come il conteggio dei passi, il calcolo della distanza persona e delle calorie consumate, Liquid Leap+ può operare anche come strumento di notifica di messaggi inviati dallo smartphone.

Il collegamento avviene con interfaccia Bluetooth 4.0, servendosi della App Acer Leap Management che è compatibile con i sistemi operativi Windows, Android e iOS. Disponibile in commercio nella regione EMEA da marzo, al prezzo consigliato di 79€.


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Haier presenta i nuovi HaierPad Windows e Android potenti e ultrasottili

Haier ha annunciato tre nuovi modelli di tablet, di cui due con sistema operativo Windows, ed uno con Android. La società cinese, nota soprattutto per la sua produzione nel settore degli elettrodomestici, promette "potenza" mista a form factor di spessore ridotto e caratteristiche tecniche degne di nota. Peculiarità dei tre nuovi device è certamente il prezzo di listino, come da tradizione della società molto abbordabile.

Haier HaierPad W800

HaierPad W800

Partiamo dai modelli con Windows 8.1: HaierPad W800 e HaierPad W203 con diagonali rispettivamente da 8 e 10 pollici. Entrambi hanno display LCD IPS a risoluzione HD, per colori fedeli agli standard e buoni angoli di visuale, mentre le scocche posteriori sono prodotte in metallo. La piattaforma hardware scelta da Haier è di Intel: troviamo una CPU Intel BayTrail quad-core con 1GB di RAM per il modello da 8 pollici ed un Intel Atom Z3735F con 2GB di RAM per il fratello maggiore da 10".

Haier HaierPad W203
HaierPad W203

Molto simili le caratteristiche di connettività, fra cui riportiamo il supporto dei tradizionali Bluetooth 4.0 e Wi-Fi, e ci sarà anche una porta micro-HDMI. Solo HaierPad W203 dispone anche di un lettore di schede micro-SD ed una porta USB 2.0. Sul fronte batteria, su W800 troveremo un'unità da 4.000mAh che dovrebbe garantire fino a 2 giorni di autonomia, mentre W203 sarà supportato da una batteria da 8.000mAh. HaierPad W800 è già disponibile a 129€ in Europa, ma con un piccolo sovrapprezzo (20€) può essere abbinata una tastiera cover specifica; sarà invece di 249€ l'esborso necessario per portarsi a casa W203 da 10 pollici, atteso al debutto per il prossimo mese di aprile.

Decisamente interessante anche il modello Android, HaierPad 917, caratterizzato da un form factor sottile (ed in effetti parecchio simile a quello di iPad Air) e caratteristiche di fascia alta. Il display LCD IPS vanta una risoluzione video QXGA (2048x1536 a 263 PPI) e un rapporto prospettico di 4:3 per una migliore consultazione di documenti e pagine web, mentre sotto lo chassis in alluminio, spesso solo 7,6 mm, troviamo un processore quad-core non meglio specificato da 1,8GHz e 2GB di RAM, e un controller Wi-Fi dual-band in grado di operare con reti da 2,4 e 5GHz.

Haier HaierPad 917
HaierPad 917

Haier promette 8 ore di uso continuato su singola carica grazie alla batteria da 7.800mAh. La capacità di archiviazione è di 16GB, espandibile fino a 32GB attraverso una canonica scheda micro-SD. Anche HaierPad 917 con Android sarà disponibile in Europa a 249€, con il debutto nei negozi atteso per il mese di aprile 2015.


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IKEA sposa l'alimentazione wireless: in arrivo i mobili con postazioni Qi

IKEA diventa wireless: in occasione del Mobile World Congress di Barcellona ha annunciato che in aprile debutterà con le sue prime linee di comodini, scrivanie e lampade senza fili basate sullo standard Qi.

Si tratta di un passo molto importante per i prodotti basati sulla tecnologia di alimentazione senza l'ausilio di cavi del Wireless Power Consortium, che sfrutta i fenomeni di induzione e risonanza: dopo l'adozione su alcuni prodotti, in alcuni casi però solo tramite accessori dedicati, si tratta del primo vero big dell'arredamento che decide di arrivare sul mercato con delle soluzioni.

Parlando poi di IKEA sarà interessante anche il fattore prezzo: se verrà abbattuto a livelli accessibili questa potrebbe essere la vera spinta che le tecnologie di ricarica e alimentazione wireless chiedevano da tempo.


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Decreto Concorrenza: Google News a rischio in Italia come in Spagna, ma c'è del buono

Written By Unknown on Minggu, 22 Februari 2015 | 23.46

Il Governo italiano discute oggi le nuove leggi sulla Concorrenza, fra cui spicca ignominiosamente quella che viene definita "link tax", ovvero una sorta di dazio per gli operatori del web voluto dai grossi editori. Si tratta di una tassa da pagare per ottenere il diritto di indicizzazione di contenuti editoriali di terzi nei propri portali. In altre parole, un processo simile a quello che ha costretto Google News alla chiusura in Spagna, applicato ancor prima in Germania con altri termini.

Le clausole del nuovo disegno di legge non sono ancora note, tuttavia si pensa che l'Italia possa seguire l'esempio della Francia, con l'istituzione di un fondo comune alimentato dalla stessa "link tax", da utilizzare in casi particolari o per l'espansione e l'evoluzione delle tecnologie di rete a banda larga italiane. C'è da dire che sia il caso spagnolo che quello tedesco non sono stati proprio dei successi, con in alcuni casi una cocente diminuzione del traffico web per alcuni dei servizi editoriali coinvolti.

Del resto Google News e servizi analoghi rappresentano una delle fonti principali del traffico web per determinati tipi di servizi online e non è consigliabile contrapporsi al gigante di Mountain View su argomenti che vedono internet in primo piano. Nel caso spagnolo, nella fattispecie, le nuove leggi sul diritto d'autore non hanno fatto che ritorcersi contro il volere degli stessi editori del web, trovatisi ad affrontare perdite nell'ordine del 10/15% delle visualizzazioni per via delle nuove misure applicate.

"Non sarà una norma anti-Google", specificano i nostri ministri, ed infatti proporre un necessario dazio per i "link" di news rappresenta uno scacco più per gli stessi siti indicizzati che per gli aggregatori di notizie veri e propri. Ma si tratta anche di una legge che va a contrapporsi con le attività di quelle società che propongono la funzione in maniera del tutto gratuita, come Google News per l'appunto, che potrebbero trovarsi costrette alla chiusura come avvenuto in Spagna pochi mesi or sono.

C'è tuttavia anche del buono nel nuovo disegno di legge sulla Concorrenza. Verrà modificata parte del decreto Bersani sulle liberalizzazioni, con pesanti cambiamenti per le pratiche di recesso da un operatore telefonico. I ministri vogliono che le stesse pratiche siano del tutto gratuite per l'utente, concludendo un percorso iniziato da Bersani nel 2007. La sua totale eliminazione appare però al momento utopica, in quanto i costi di recesso sarebbero così tutti a spese degli stessi operatori telefonici. Questa parte del decreto verrà infatti probabilmente ridiscussa, con l'obiettivo che resta però il medesimo: ridurre il più possibile i costi di recesso nell'ambito della telefonia.


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Un network sempre più basato sul software per i servizi EOLO di NGI

La connettività a banda larga è una realtà accessibile in molte zone d'Italia, soprattutto pensando alle grandi città, ma esistono numerosi ambienti nei quali l'accesso veloce ad Internet non sia ottenibile con le tradizionali soluzioni di connettività via cavo. In questi casi l'utilizzo di connessioni wireless diventa una scelta di fatto unica: la diffusione di segnale 4G è ogni mese sempre più capillare ma sono altri i sistemi adottati quando si voglia assicurare elevata velocità di collegamento a postazioni fisse (abitazioni o ambienti di lavoro).

NGI, con i servizi della famiglia EOLO, mette a disposizione varie proposte di connettività senza fili. A differenza di altri operatori questa azienda, dal 2000 impegnata nella fornitura di soluzioni di connettività, ha scelto di sviluppare un proprio protocollo chiamato EOLO Wave e implementare un'infrastruttura completamente proprietaria, grazie alla quale poter avere pieno controllo del servizio fornito ai propri clienti.

Tradizionalmente le aziende fornitrici di contenuti e gli Internet Service Provider costruiscono le proprie infrastrutture su macchine monolitiche e difficilmente modificabili acquistate da pochi grossi produttori. Negli ultimi anni aziende di scala globale quali Google e Facebook hanno iniziato a utilizzare apparati disegnati "in casa" sulle proprie esigenze, beneficiando di maggiore flessibilità e di una netta riduzione nei costi operativi. E' questo l'approccio dell'Open Compute Project, che prevede l'utilizzo di componenti hardware standard per sviluppare cluster di calcolo estremamente potenti e complessi.

Il constante progresso della capacità di calcolo dei processori di uso generale, in particolare quelli basati su architetture x86 come su quelle ARM, accanto alla disponibilità di nuove tecniche di programmazione rendono quindi possibile disegnare e implementare apparati di rete su misura con un processo di sviluppo più snello ed accessibile. L'evoluzione tecnologica porta quindi ad una progressiva semplificazione nella costruzione delle infrastrutture di rete richieste ai service provider, con una sempre più forte dipendenza da quella che è l'infrastruttura software utilizzata.

Da questo deriva l'accordo di partnership, annunciato nei giorni scorsi, che NGI ha sottoscritto con 6WIND, azienda specializzata in soluzioni software ad elevate prestazioni, e EZchip Semiconductor Ltd, per la costruzione della prossima generazione di piattaforma di routing che verrà utilizzata da NGI nella propria rete di accesso web. Questa scelta è legata alla visione strategica di NGI, che prevede per i prossimi anni un profondo cambiamento nell'industria delle telecomunicazioni. Giacomo Bernardi, CTO di NGI, indica questa prospettiva di evoluzione futura con il termine di "network softwarization".

La strategia dell'azienda non è altro che la continuazione di quanto sviluppato negli ultimi anni e che per NGI deve diventare il modo di operare degli operatori di telecomunicazione. Si tratta di passare dall'installazione e gestione della propria rete, alla sua creazione. Se la prima fase interna per l'azienda è stata quella di sviluppare il protocollo di trasmissione EOLO Wave, creato tenendo conto delle specifiche esigenze delle trasmissioni dati dei servizi EOLO e quindi privo di tutto l'overhead e la comlpessità di altri protocolli più general purpose come quello WiMax, è ora il momento di rivedere l'infrastruttura hardware in modo radicale.

Giacomo Bernardi segnala come NGI stia sviluppando un router ad alte prestazioni da installare presso ciascuno degli oltre duemila tralicci della rete EOLO, con un investimento che sarà pari a 10 milioni di Euro. I vantaggi rispetto alle implementazioni attuali sono nella maggiore scalabilità, efficienza dell'uso della banda disponibile tramite bilanciamento su percorsi differenti, e nel risparmio di energia. La filosofia dell'azienda è però quella di rilasciare con licenza open source tutto il software sviluppato, per favorire la collaborazione con realtà simili che operino in altri paesi   per fornire connettività con strumenti wireless.

In che modo questo permetterà di avere connettività Internet veloce a chi non ha accesso a linee cablate sarà il tempo a dirlo. L'azienda mette al momento a disposizione connettività in download sino a 30 Mbit per linee domestiche e raggiunge 1 Gbit simmetrico per le aziende; i piani futuri, e da questo i radicali interventi sulla propria infrastruttura di connettività, vanno nella direzione di fornire connessioni web da 100 Mbit alle utenze residenziali sempre via trasmissioni radio.


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